Rorè: in 507 contro la ‘svendita’
Sono state recapitate ieri in cancelleria comunale nelle mani del municipale Guido Schenini le 507 firme raccolte in un mese dai promotori della petizione “Un Cher per Rorè” (Un cuore per Roveredo) Gionata Pieracci, Aris Tognola e Anna Cattaneo. La richiesta rivolta al Municipio dal movimento apartitico e dai firmatari è di interrompere le trattative per la ricucitura del paese con il gruppo immobiliare di Zugo Alfred Müller Ag, la cui proposta di realizzare una decina di palazzine sui sedimi che fino a qualche mese fa erano attraversati dall’A13 viene considerata non idonea per il futuro di Roveredo. Se l’esecutivo non dovesse ritenere le oltre 500 firme un segnale sufficientemente forte per decidere di interrompere le trattative, i promotori annunciano su una lettera accompagnatoria che lanceranno un referendum per evitare quella che viene definita una “svendita” dei terreni agli investitori. Stando ai dati riportati in una tabella allegata alla lettera, il valore di mercato dei 10’000 metri quadrati che il Comune intende vendere agli investitori sarebbe di 8 milioni di franchi calcolando un prezzo di 800 franchi al metro. Con il progetto edilizio attuale viene invece previsto un incasso netto per il Comune di circa 1,7 milioni, di cui 540mila per l’acquisto del terreno e 2,5 milioni per le opere pubbliche che l’investitore realizzerà; a ciò i promotori sottraggono 1,35 milioni di perdite e costi generati dal progetto (di cui fanno parte 450mila franchi per l’acquisto di 1’000 metri da un privato e 20mila franchi all’anno per il mancato incasso dei posteggi pubblici sul Piazzal de la Stazion). Stando a questi calcoli, il terreno verrebbe dunque venduto ad Alfred Müller Ag per 169 franchi al metro. Nella lettera vengono elencate alcune linee guida che i firmatari ritengono necessarie per un progetto alternativo: parole d’ordine meno cemento e più spazi di socializzazione. SAM