Pompieri, salgono i professionisti
Raggiunge quota 30 unità il Corpo di Lugano che apre il concorso per due nuove leve
Il comandante Mauro Gianinazzi illustra il percorso per tradurre fiamme, allagamenti e soccorsi in un mestiere. Il percorso: 1 anno in caserma e 18 mesi di formazione in Svizzera romanda.
«Un pompiere che possa fare della sua passione un lavoro è un traguardo allettante». Mauro Gianinazzi, comandante del Corpo civici pompieri della città di Lugano, sintetizza così le virtù di un mestiere insolito quanto affascinante. Il tema è d’attualità dopo che la Città di Lugano ha deciso di accrescere il contingente dei pompieri professionisti, un cambiamento che ora si traduce nell’apertura di un concorso pubblico per due aspiranti ‘Grisù’. «Abbiamo due posti disponibili: uno in sostituzione di un partente e un secondo posto per l’intervenuto aumento delle unità di professionisti, salito a 30 per decisione del Municipio che ha dato luce verde alla riorganizzazione, in predicato da tempo, ora una realtà. Questo anche alla luce del positivo bilancio finanziario». Dunque, aspiranti pompieri professionisti cercansi. I requisiti richiesti? Li indica il concorso pubblico apparso sull’ultimo numero del Foglio ufficiale e disponibile sul sito della città Lugano all’indirizzo Internet che scade il 2 ottobre: cittadinanza svizzera o stranieri con permesso di lavoro, età massima 35 anni, diploma federale di capacità o titolo equivalente, essere incorporato/a o attivo/a quale pompiere volontario in un Centro di soccorso cantonale di categoria A e quindi specializzazione in tutti i campi di competenza dei pompieri. E, ancora: disponibilità a rispondere a tutte le esigenze del volontariato pompieri fuori dagli orari di lavoro e nei giorni festivi. I due candidati dovranno essere disposti, dopo un anno di prova con formazione interna, a seguire la Scuola federale di formazione per pompieri professionisti della durata di 18 mesi. Si può insomma campare da pompiere? «Ci mancherebbe altro» risponde il comandante. Alzando lo sguardo sulla realtà nazionale, il Corpo civici pompieri della città di Lugano «è il corpo professionista riconosciuto dall’associazione svizzera più piccolo per effettivi della Svizzera, poi viene San Gallo che ha un assetto simile al nostro: copriamo una popolazione di circa 130mila abitanti. E, ultimo nato entrato nel gremio dei professionisti, è il Corpo di Lucerna, poco più grande di noi con 38-40 professionisti all’attivo» spiega Gianinazzi.
In 154, tra volontari e professionisti
Pompiere professionista: cosa significa? «Siamo passati al professionismo dal 2004. Il nostro è un professionismo diurno: 16 appartamenti in caserma, e la spina del corpo è rappresentata dal volontariato» osserva il comandante, che fornisce i numeri: «Tra professionisti e volontariato siamo in 154. I trenta professionisti – va evidenziato – sono anche volontari fuori dagli orari di lavoro. Ne-
gli altri cantoni della Svizzera, invece, i due organismi sono separati». E a livello cantonale, il Corpo civici pompieri della città di Lugano è il più grande in Ticino e il solo a aderire all’associazione svizzera dei pompieri professionisti e a possederne i requisiti. «A Bellinzona sono invece una decina i professionisti, a Locarno e Biasca quattro. Non sono tuttavia pompieri professionisti, bensì a tempo pieno, permanenti e quindi non hanno l’obbligo della scuola federale, contrariamente a noi». L’impegno per chi decide di realizzare l’antico sogno di ‘Grisù’ e spegnere le fiamme per lavoro, salvare luoghi e vite, è divenuto più importante. Spiega infatti Gianinazzi: «Mentre finora i candidati venivano preparati da noi internamente, grazie a una deroga, cosicché dovevano presentarsi solo per gli esami in Svizzera romanda (Ginevra o Losanna), ora il regolamento è cambiato e comporta che l’intera formazione di 18 mesi sia svolta a scuola, fuori Cantone».