Argo 1, la politica invoca chiarezza
Caso Argo 1, la Gestione valuterà oggi se istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta Farinelli: sono emersi elementi preoccupanti. Durisch: il quadro si è aggravato. Agustoni: Cpi prematura.
La Commissione della gestione oggi potrebbe optare per una Commissione parlamentare d’inchiesta. Farinelli (Plr): emersi elementi preoccupanti. Durisch (Ps): il quadro si è aggravato.
Argo 1 e dintorni, l’ipotesi Commissione parlamentare d’inchiesta prende consistenza. A Palazzo delle Orsoline le ultime (in ordine di tempo) rivelazioni – le due cene offerte nell’ottobre 2014 dal titolare della ditta di sicurezza Marco Sansonetti all’esponente del Ppd Fiorenzo Dadò e alla compagna di questi, responsabile del Servizio richiedenti l’asilo al Dipartimento sanità e socialità, Dipartimento che assegnò il controverso mandato all’agenzia – portano i partiti a reclamare assoluta chiarezza. E a non escludere la costituzione di una Cpi. «Sono emersi degli elementi preoccupanti e nelle prossime settimane ne emergeranno probabilmente altri – commenta Alex Farinelli, capogruppo del Plr –. Se la Commissione della gestione dovesse optare per una Commissione parlamentare d’inchiesta, riceverà il nostro appoggio». È cambiato qualcosa dopo le recentissime rivelazioni? «L’approfondimento che faremo non riguarderà tanto Fiorenzo Dadò, per cui c’è una questione di opportunità politica, quanto la funzionaria: bisogna vedere cosa intende fare il Consiglio di Stato e poi capire se si tratta di un caso singolo o no. In generale, senza conoscere tutti i contorni della vicenda, sono cose che non fanno bene all’Amministrazione». Riflettori ora puntati sulla responsabile del Servizio richiedenti l’asilo, quando a suo tempo – facciamo presente ancora a Farinelli, che ha coordinato la ‘Sottocommissione Vigilanza’ – non era nemmeno stata convocata in audizione. Come mai? «Perché i vari funzionari e il consigliere di Stato ci hanno sempre detto che la capo servizio non aveva particolari compiti. Sembrava anzi si occupasse solo delle questioni legate ai servizi connessi alla gestione dei centri (pasti, lavanderia ecc.)». Aspetti non direttamente sotto la lente della ‘Vigilanza’. «Adesso è chiaro che l’informazione che è uscita getta un’altra luce: bisognerà fare chiarezza». Torna prepotente la domanda centrale: perché scegliere la Argo 1? «Il sospetto che non tutto fosse stato fatto a regola d’arte – ricorda ancora il coordinatore della ‘Vigilanza’ – è sorto perché il Dipartimento si era rivolto a una ditta appena nata, che non aveva mai lavorato con il Cantone». Per il capogruppo del Ps Ivo Durisch, la notizia delle due cene offerte dal titolare della Argo 1 a Dadò e alla compagna/funzionaria «aggrava il quadro: politicamente il fatto ha certamente una sua rilevanza e ce l’ha anche sul piano amministrativo. Per cui ora ci aspettiamo che il governo agisca di conseguenza. Aprendo un’inchiesta amministrativa. Cosa che peraltro avrebbe già dovuto fare alla luce delle dichiarazioni discordanti dell’ex direttore della Divisione dell’azione sociale Claudio Blotti e del responsabile dell’Uf- ficio del sostegno sociale e dell’inserimento Renato Scheurer, rese quando sono stati sentiti dalla ‘Vigilanza’. Ovviamente non escludiamo di sollecitare l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta». Commissione «che bisognava aver già creato», sostiene Gabriele Pinoja. «La Sezione finanze di solito non paga se non c’è una risoluzione governativa, invece nel caso del mandato Argo 1 ha pagato su ordine di Scheurer – osserva il capogruppo de La Destra –. Questo è uno degli aspetti che vanno chiariti». Maurizio Agustoni, alla testa dei deputati del Ppd: «Una Cpi? Al momento mi sembra prematura proporla e istituirla». Daniele Caverzasio, capogruppo della Lega: «Abbiamo sempre detto che la costituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta è un’ipotesi da non scartare: se ora qualcuno proponesse di dar vita a una Cpi noi saremmo favorevoli. Certo è che di queste cene siamo venuti a sapere solo dalla Rsi». I dubbi «c’erano dall’inizio e diventano sempre più importanti – rileva dal canto suo Francesco Maggi (Verdi) –. Ogni volta c’è un’arrampicata sui vetri per giustificare rivelazioni sempre legate al caso Argo 1. Una volta non c’è il “guizzo” (Beltraminelli nel giustificare l’assenza di una risoluzione governativa, ndr), una volta il funzionario ritratta (Scheurer sulla versione data davanti alla ‘Vigilanza’, ndr), ora la questione delle cene offerte… Per me è chiaro che qui si sta cercando di insabbiare la vicenda. Occorre per-
ciò fare chiarezza e in tal senso l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sarebbe benvenuta». Dal punto di vista politico, come reagisce di fronte alle giustificazioni di Dadò? «Si ha l’impressione che lo scandalo al posto
di rientrare si stia allargando. Se prima coinvolgeva il consigliere di Stato Ppd, adesso tocca l’ex capogruppo nonché attuale presidente del partito. Ci sono delle responsabilità politiche assolutamente da chiarire».