L’erba light cresce, il Comune non lo sa
Una coltivazione spunta a Biasca ma il Municipio non lo sa. Galbusera: ‘La PolTi potrebbe informarci’
A Biasca spunta una coltivazione di canapa light all’insaputa del Municipio. Il sindaco: ‘Vorremmo essere informati’. PolTi: ‘Si valuterà se semplificare e automatizzare queste comunicazioni’.
La Polizia cantonale: ‘Si valuterà la possibilità di inserire una norma specifica che semplifichi e automatizzi lo scambio di informazioni con gli Enti locali’
Negli scorsi giorni alcuni abitanti di Biasca hanno visto un elicottero di una compagnia privata trasportare dei sacchi contenenti canapa dai monti di Olm, sopra Santa Petronilla, allo stand di tiro. Operazione svolta alla presenza di agenti di sicurezza privata. Il servizio stampa della Polizia cantonale conferma l’operazione precisando che si trattava di uno spostamento di canapa ‘light’, quindi a basso tenore di Thc. La canapa elitrasportata proveniva da una piantagione, recintata e sorvegliata da cani, situata a circa 800 metri. Da noi interpellati, il segretario comunale e il sindaco di Biasca si sono detti all’oscuro della faccenda e non erano nemmeno a conoscenza che vi fosse una coltivazione di quel tipo nel comprensorio comunale. Anche il posto di polizia di Biasca non ne era al corrente. Il sindaco Loris Galbusera spiega che lo scorso novembre un privato aveva preso contatto col Municipio per chiedere se nelle norme comunali vi fossero impedimenti alla coltivazione di canapa. Gli era stato confermato che non ve n’erano e gli era anche stato detto che se avesse voluto coltivare avrebbe dovuto presentare una domanda di costruzione. Il Comune avrebbe poi deciso se rilasciare l’autorizzazione o meno. La domanda non è però mai giunta in Municipio. Per coltivare canapa light è in effetti sufficiente notificare la richiesta al Servizio armi, esplosivi e sicurezza privata della Polizia cantonale compilando un formulario (con i propri dati, quelli sulla coltivazione, sul raccolto, l’impiego previsto e i canali di smercio) e allegando una serie di documenti richiesti. La procedura non prevede che vengano in seguito informati i Comuni sul cui territorio sorge questo tipo di piantagione. L’auspicio di Galbusera è che invece possano essere messi al corrente: «Poiché anche altri Comuni si sono trovati nella stessa situazione – rileva – e penso che dovremo farci avanti e chiedere al Dipartimento delle istituzioni una modifica del regolamento, così da ottenere tutte le informazioni del caso». Per quanto riguarda la piantagione sui monti di Olm il sindaco intende richiedere alla Polizia cantonale la documentazione in modo da conoscere i dettagli, come l’ampiezza della superficie coltivata.
‘Comunicazione non prevista’
Come viene gestita l’informazione tra la Polizia cantonale e i Comuni? È possibile informare questi ultimi qualora venisse notificata una nuova coltivazione? O vi sono disposizioni che vietano di farlo? Alle nostre domande, la Sezione della Polizia amministrativa della Polizia cantonale risponde che “attualmente le basi legali non prevedono una comunicazione sistematica da parte della Polizia cantonale ai Municipi”. Puntualizzando che, in ogni caso, “per poter completare una notifica di coltivazione è indispensabile che il Municipio abbia rilasciato una dichiarazione che attesti l’inesistenza di impedimenti alla coltivazione di canapa nelle normative comunali”, spiega. “Ne consegue che i Municipi sono già informati, seppur in maniera solamente ‘generale’, dell’interesse di un privato di procedere alla coltivazione”. La Cantonale aggiunge che “già oggi, nei limiti delle normative sulla protezione dei dati, su puntuale richiesta il Servizio armi, esplosivi e sicurezza privata fornisce alle autorità amministrative le necessarie informazioni”. Tuttavia, in considerazione della mutata situazione, “nella revisione parziale della legge e del regolamento si valuterà la possibilità di inserire una norma specifica che semplifichi e automatizzi lo scambio di informazioni con gli Enti locali”, conclude la Polizia cantonale.