Toto-dipartimenti, si decide venerdì
«Mi rallegro di prendere qualsiasi dipartimento». Come di solito avviene, alla sua prima conferenza stampa da consigliere federale («la più bella») anche il neoministro Ignazio Cassis – sotto l’occhio vigile del portavoce del governo André Simonazzi – ha evitato di sbilanciarsi. Il Consiglio federale deciderà venerdì, ha confermato Simonazzi, spazzando via le voci di un rinvio alla prossima settimana, quando sarà già noto l’esito della votazione sulla riforma delle pensioni. Cassis non sarà per forza il nuovo ministro degli Esteri. Vista la sua esperienza accumulata nel settore della sanità – medico cantonale, presidente di Curafutura e presidente della Commissione della sicurezza sociale e della sanità – il ticinese potrebbe ambire al Dipartimento federale dell’interno (Dfi), detenuto oggi dal socialista Alain Berset. Ma potrebbe anche ereditare il Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) o quello della difesa (Ddps). La tradizione vuole che il Consiglio federale si riunisca con il nuovo eletto il venerdì che segue l’elezione, ovvero domani. In quell’occasione i ministri già in carica esprimono il loro auspicio per ordine di anzianità di appartenenza in governo. Cassis si pronuncerà dunque per ultimo. In caso di disaccordo, il governo procederà a una votazione. La Ppd Doris Leuthard, la prima a potersi esprimere, non dovrebbe abbandonare il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), tanto più che l’argoviese ha annunciato che non si presenterà per una nuova legislatura. Nemmeno Ueli Maurer dovrebbe lasciare il Dipartimento delle finanze (Dff), che ha ripreso solo il 1° gennaio 2016. E Johann Schneider-Ammann ha più volte dichiarato di sentirsi bene nel dipartimento dell’Economia (Defr). Non ha però ancora fatto sapere ufficialmente se farà una nuova legislatura, ipotesi ritenuta poco probabile da molti osservatori.
In gioco (?) Dfgp, Dfi e Ddps
Restano il Dfgp, il Dfi – ossia i due dipartimenti diretti dai ministri socialisti, i quali potrebbero essere maggiormente tentati da un cambio – e il Ddps. Simonetta Sommaruga potrebbe voler mollare il Dfgp. Non era stata lei a volerlo quand’è stata eletta. La socialista potrebbe quindi lasciare al Plr la responsabilità di asilo e stranieri. Sommaruga potrebbe però anche attendere la partenza di Leuthard per riprendere il Datec. Anche Berset potrebbe accasarsi agli Esteri. L’attuale ministro degli Interni si appresta infatti a portare a termine il suo maggiore cantiere, quello della previdenza vecchiaia: un suo successo potrebbe appagarlo e fargli decidere di passare ad altro. A maggior ragione in caso di insuccesso. In questo caso Guy Parmelin, sempre che Sommaruga sia rimasta al suo posto, potrebbe rilevare il Dfi lasciando a Cassis il Ddps. Ma venerdì tutto potrebbe anche restare immutato: se ne riparlerebbe allora tra qualche tempo, quando si libereranno i posti di capo del Datec, del Dff e del Defr. ATS/SG