Modenini, Aiti: ‘Per il Ticino sono in 7, non solo lui’. Pestoni, Uss: ‘Ci dia una mano’
È il giorno di Cassis, anche negli uffici dei sindacati. «Gli ho appena inviato una lettera di congratulazioni a nome di Ocst – ci dice al telefono il segretario cantonale, Renato Ricciardi –. Da parte nostra siamo evidentemente preoccupati per le lavoratrici e i lavoratori ticinesi, e auspichiamo che i problemi di questi ultimi all’interno del nostro mercato del lavoro, soprattutto a seguito degli accordi bilaterali e della vicinanza con il bacino lombardo, possano ora essere seguiti con più attenzione». Più moderata, ma comunque positiva, la reazione del presidente dell’Unione sindacale svizzera, Graziano Pestoni. «Cassis difende una posizione differente da quella che vorremmo noi – spiega Pestoni –, ma ciò nonostante auspichiamo che, sui temi a noi molto cari – come il dumping salariale – il nuovo consigliere federale ticinese ci dia una mano. Penso anche alle dinamiche del servizio pubblico, come la faccenda degli uffici postali che nel nostro cantone ha creato fermento, per cui Cassis speriamo possa fungere da portavoce a Berna: una persona che conosce queste tematiche potrebbe facilitarne le soluzioni». E aggiunge: «Ho già conosciuto e lavorato con Cassis in qualità di sindacalista, quando lui era medico cantonale, e devo dire che abbiamo collaborato in modo positivo. Spero che si possano affrontare allo stesso modo le tematiche citate». Dal sociale all’economia, l’elezione di Cassis mette tutti d’accordo. «Sono contento per Ignazio, una persona validissima, e, ovviamente, per il Ticino», dice
Luca Albertoni, presidente della Camera di commercio, che è però consapevole del fatto che non si possano certo chiedere miracoli al nuovo consigliere federale. «Tuttavia, potrebbe essere più facile spiegare qualche tema che sta a cuore a noi ticinesi, avendo Cassis una spiccata sensibilità oltre che un’ottima conoscenza del territorio. Gli argomenti su cui potrà portare l’attenzione sono molti: dalla prestazione di servizi delle banche svizzere e ticinesi in Italia, al mercato del lavoro». Sulla stessa lunghezza d’onda
Stefano Modenini, direttore dell’Associazione delle industrie ticinesi (Aiti), che, conoscendo personalmente Cassis, si dice contento per la sua nomina, ma predica calma in vista dell’assegnazione dei Dipartimenti. «Chi era contrario a una sua elezione comincia a chiedere che si impegni per risolvere le problematiche del Ticino. Io penso che il Consiglio federale sia perfettamente cosciente della situazione particolare del nostro cantone. Ignazio si trova a far parte di un collegio di sette ministri, che devono fare gli interessi di tutta la Svizzera, utilizzando le leggi e le norme nazionali, senza eccezioni: il Ticino non ha bisogno di regole speciali». Per Modenini, Cassis potrà far capire all’Amministrazione federale che il Ticino è ben più di un semplice cantone: rappresenta infatti un’intera regione linguistica.