A Locarno tutti in classe alle 7.15, pronti per la diretta
È stata una levataccia. Tutti in piedi molto presto per arrivare puntuali al primo appuntamento con la storia della Confederazione che li ha riguardati da vicino; tutti in classe entro le 7.15, un’ora prima del collegamento tv, complici i tempi televisivi imposti a chi – come loro – è stato contemporaneamente pubblico e ospite della diretta davanti alle telecamere della Rsi, poste in prossimità degli schermi che rimandavano le immagini da Berna. Del gradimento di questa levataccia al Liceo di Locarno ci riferisce il docente di economia Roberto Stoppa. «Ieri mattina, davanti alla tv, c’erano i cosiddetti ‘millennials’ – esordisce – giovanissimi che sono nati e vissuti fino a ieri senza un Consigliere federale della Svizzera italiana. Per me, vederli di fronte a questo evento, è stata un’emozione particolare». Dei ragazzi, il docente ha apprezzato «l’interesse e la positività, contagiosa» e «la qualità delle risposte» durante il dibattito successivo all’elezione, «nonostante il tempo delle dirette sia sempre molto breve. Ma dalle 7.15 alle 11 sono rimasti tutti freschi e presenti». Un’elezione che arriva nel pieno del dibattito sulla Civica. Così Stoppa: «A mio parere, questi avvenimenti sono la migliore delle opportunità date a noi docenti per portare i giovani a riflettere sull’eventualità di dedicarsi, un giorno, anche alla cosa pubblica». L’augurio è che «tra 20, 30 anni, uno di loro possa sentire l’esigenza di partecipare attivamente alla politica federale, cantonale, ma anche solo comunale. Per me questo rappresenterebbe una grande vittoria». E la base nozionistica? «Non è tutto», conclude Stoppa. «Un giovane che si avvicina alla politica deve avere innanzitutto l’entusiasmo di fare qualcosa di positivo per la comunità. Il senso di responsabilità per la cosa pubblica non è sbagliare il numero dei consiglieri nazionali di un’unità, la cosa pubblica presuppone prima di tutto emozione».