Come ‘Peter Sagan, sempre davanti’
Si respirava aria di soddisfazione tra i deputati ticinesi, nonché ex parlamentari, per l’elezione di ieri di Ignazio Cassis in Consiglio federale. Quest’ultimo, dato per favorito alla vigilia, ha confermato le aspettative venendo eletto già al secondo turno, dopo un primo turno che lo ha visto racimolare ben 109 voti distanziando i concorrenti Pierre Maudet e Isabelle Moret. Per il consigliere nazionale Marco Romano (Ppd), il voto di ieri è il frutto anche del lavoro intenso della deputazione ticinese fatto negli ultimi anni e dell’impegno di alcuni parlamentari per profilarsi maggiormente a livello politico, assumendo incarichi importanti come quello di capogruppo. È il caso di Cassis per il Plr e del ‘senatore’ Filippo Lombardi per il Ppd, senza dimenticare la socialista Marina Carobbio, vicepresidente del suo partito e prossima a diventare presidente del Consiglio nazionale. Per Romano, l’elezione del ticinese è anche il risultato delle discussioni alle Camere su un possibile Consiglio federale a nove membri, per dare un’equa rappresentanza a tutte le regioni linguistiche. I contrari a questa soluzione hanno sempre detto che si poteva raggiungere il medesimo obiettivo anche con sette membri come ora. «Ebbene, oggi [ieri per chi legge, ndr] la maggioranza del Parlamento ha avuto l’occasione di provarlo». Il consigliere nazionale locarnese Giovanni Merlini si è detto soddisfatto dell’elezione di Cassis che «è andata secondo le aspettative». Il parlamentare liberal radicale ha sottolineato che «la nostra tattica, ossia di presentare un solo candidato, si è rivelata vincente», spiegando che in questo modo «non vi è stata dispersione delle forze». Presente ieri in parlamento anche l’ex presidente del Plr svizzero ed ex consigliere nazionale Fulvio Pelli, secondo cui i voti confluiti su Cassis indicano che il ticinese «è benvoluto» anche al di là del suo partito. Benché sia entrato in politica tardi, «Cassis con gli anni è maturato e ha imparato in fretta, diventando più sicuro di sé». Anche il fatto di essere capogruppo lo ha senz’altro aiutato, ha affermato Pelli. Con una metafora sportiva, secondo Pelli, Cassis è una sorta di «Peter Sagan, sempre davanti». Per Pelli, Cassis ha dimostrato una certa «statura», specie durante le audizioni davanti ai partiti. Dal canto suo Marina Carobbio, consigliera nazionale del Ps, ha affermato che «il criterio della rappresentanza in Consiglio federale della Svizzera italiana ha ‘pesato’ molto». La vicepresidente del Nazionale ha inoltre sottolineato come Cassis abbia dimostrato di «voler lavorare anche con gli altri partiti, quelli di sinistra compresi», ritenendo che «questo è importante anche per la difesa degli interessi del Ticino». Ciò potrebbe anche rivelarsi essenziale visto che sulle «misure anti-dumping, Parlamento e Consiglio federale non hanno voluto lanciare segnali positivi», ha aggiunto la socialista. ATS/RED