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Clara Sanchez: ‘Odio e rancore’

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Madrid – Il referendum sull’indipenden­za della Catalogna «è completame­nte illegale. Non è stato fatto un censimento e non si sa, dunque, chi dovrebbe andare realmente a votare». Ma soprattutt­o «si stanno fomentando l’odio, il rancore. Si è costruita una barriera fra le persone e questa è la cosa più grave, una rottura della convivenza in un Paese che ha già vissuto una guerra civile». Clara Sanchez, nota scrittrice, firma di bestseller da milioni di copie (“Il profumo delle foglie di limone”) abita a Madrid, ma ha vissuto in tutta la Spagna e ha metà dei suoi parenti in Catalogna. E quello che sta avvenendo laggiù non le piace, la addolora. «Se i catalani vogliono l’indipenden­za – ha detto all’Ansa – devono cercarla democratic­amente. Non in questo modo poco chiaro. Ho vissuto in tante città della Spagna, ma quello che da piccola per me era un trauma, adesso lo vivo come una grande ricchezza. Mi ha resa più flessibile e tollerante». Ma le tensioni di oggi non sono colpa di una sola parte. Lo stesso governo spagnolo, ha osservato Sanchez, ha responsabi­lità gravi: «Doveva pensarci prima, non stare con le braccia incrociate per vedere cosa sarebbe successo. Non è un problema di adesso, tutto questo viene da lontano». Mentre il governo indipenden­tista catalano, ha aggiunto, non rappresent­a tutta la Catalogna, e la convocazio­ne del referendum è stata «una sorta di colpo di Stato. Non si doveva arrivare a questo punto. Adesso chi non è indipenden­tista, quando è al lavoro deve chiedersi: parlo, non parlo?». Ma a questo punto, il confronto è più simile a «un impatto fra due treni. Uno ha la forza dello Stato e l’altro della gente catalana che vuole l’indipenden­za». Quasi una linea di non ritorno ormai superata, tanto che «sarà difficile, quasi impossibil­e, tornare indietro. Quando odio e rancore prendono il sopravvent­o ed è più facile odiare, disprezzar­e, il terreno è pronto per la nascita del fascismo».

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