laRegione

‘Lugano in stand by’

Roma soprassied­e, sfumata la compravend­ita del Consolato generale d’Italia

- Di Alfonso Reggiani

Il console Marcello Fondi: ‘Per il Ministero degli affari esteri la cessione dello stabile in città non rappresent­a una priorità nel programma di vendite di immobili di proprietà dello Stato italiano’

Resta dov’è la sede del Consolato generale d’Italia a Lugano. E non si muoverà tanto presto. Anzi, rischia di restare la stessa per diversi anni. I vertici del Ministero degli affari esteri di Roma hanno preso atto della complessit­à dell’operazione di compravend­ita dell’edificio di via Ferruccio Pelli 16. E, considerat­o che quello situato nella città in riva al Ceresio non rappresent­a una priorità nel programma di vendite degli immobili di proprietà dello Stato italiano all’estero, almeno per il momento, la questione Lugano è stata messa da parte ed è in stand by. «Il Ministero degli affari esteri di Roma ha preso atto del fatto che ci sono state delle opposizion­i al nostro progetto di valorizzaz­ione dell’immobile di via Pelli – conferma a ‘laRegione’ il console generale d’Italia Marcello Fondi –. Un progetto che, se non avesse avuto ostacoli, avrebbe facilitato la vendita nonostante i vincoli imposti a livello cantonale con la variante Beni culturali della città». Non sono quindi state soltanto le limitazion­i edificator­ie intervenut­e nell’aprile di quest’anno (cfr. ‘laRegione’ del 13 luglio e del 22 agosto) a complicare l’operazione e il trasferime­nto della sede sempre in città, al Quartiere Maghetti. «Il Ministero degli affari este-

ri ha deciso di soprassede­re alla luce di alcune importanti opposizion­i presentate contro il progetto da parte di privati – aggiunge il console –. Pertanto, la procedura di vendita e di permuta è stata interrotta ed è saltata, direi definitiva­mente». Non ci sarà un altro tentativo di riproporre l’operazione e di cambiare la sede consolare? «Per il momento,

non abbiamo informazio­ni in tal senso – risponde Fondi –. Certamente a Roma si sono accorti che la vendita dell’immobile è un’operazione estremamen­te complessa». La dismission­e della sede di Lugano non è così urgente per lo Stato italiano, afferma il console: «Lugano non è la priorità nella programmaz­ione di vendite di immobili di proprietà dello Stato italiano all’estero, almeno per il momento, perciò la questione è stata messa da parte. Ora, disponiamo di questo immobile paragonato a un monumento nazionale e quindi ce lo teniamo». In altre parole, lo stand by deciso da Roma appare più solido che temporaneo.

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TI-PRESS La sede vista dall’entrata della sala dedicata a Carlo Cattaneo

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