Il Chiasso vince con il gioco
I rossoblù non chiudono la sfida in un primo tempo nel quale hanno sette occasioni. Ma la squadra piace.
Chiasso – «Spesso sottolineate le occasioni che sbagliamo e non quelle che creiamo: oggi siamo arrivati sette volte davanti alla porta e non è da tutti, sono poche le squadre che creano così tanto. Noi ci vogliamo soffermare su quello». Zoran Josipovic, a fine gara, quasi rimprovera i giornalisti, quando negli occhi di tutti c’è ancora quella palla calciata piano da Said a porta vuota, abbastanza lenta per essere fermata da un difensore. Mancavano pochi minuti, poteva essere la rete che chiudeva, in modo meritato, la sfida con l’Aarau. Pochi minuti dopo, ormai sulle gambe dopo due intense partite in tre giorni, il Chiasso ha rischiato su due occasioni contro un’avversaria che a parte una moltitudine di lanci lunghi ha prodotto ben poco. «Ma a volte è più difficile giocare contro squadre del genere, che fanno cinquanta traversoni e lanci, piuttosto che contro qualcuno che gioca. Il lavoro dei nostri difensori è stato molto stancante», commenta il mister Guillermo Abascal Perez. Contento della vittoria, un po’ meno della prestazione. «Contava vincere, abbiamo giocato in un modo un po’ diverso dal solito, complice anche la stanchezza dopo la sfida col Basilea: e essa, tra l’altro, sottolinea il grande lavoro che stiamo facendo. Pause? No no, si continua a lavorare». Questo è il tecnico spagnolo, e i frutti si vedono. Il Chiasso gioca, e lo fa bene. Contro un Aarau più fresco, che non aveva giocato in Coppa, ha dominato il primo tempo, ha creato, per dirla con Josipovic, sette occasioni, ha rischiato poco.
Abascal Perez: ‘Volevamo trovare subito la rete, per poi gestire’
Differentemente dal solito, ha segnato subito, ma era voluto anche questo, spiega il tecnico. «Il nostro intento era trovare la rete nel corso del primo tempo, per poi nel finale provare a gestire. Infatti, negli ultimi minuti ci siamo schierati con un 4-4-2 più prudente, per essere più vicini. Contavano i tre punti, e li abbiamo raccolti!».
A decidere la sfida è stato Ceesay, bravo e rapace dopo soli 5’, quasi a freddo. E l’occasione più ghiotta per raddoppiare? La palma di più clamorosa se la contendono Said, nel finale, come descritto, e Padula, che partito da solo ha dribblato troppo. Come si fa a diventare più concreti, soprattutto per una compagine che, appunto, crea moltissimo e sbaglia altrettanto? Josipovic è sereno, «con l’esperienza, il lavoro, il saper gestire meglio le forze senza arrivare stanchi negli ultimi metri, verrà tutto. Siamo il Chiasso, stiamo diventando grandi giocando bene a calcio». Non preoccupano eccessivamente Rey, uscito dopo un primo tempo inesauribile, per stanchezza, e Russo, per lui probabile stiramento.