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Più basso, ma più rock

Declassati dopo il mancato accesso alla MySports League, i Gdt ripartono da un campionato con meno talento e tanta foga.

- Di Christian Solari

Dicono che il tempo aggiusti le cose. Sarà. Ma l’impression­e è che per Nicola Pini e i suoi Gdt l’estate non sia riuscita a cancellare del tutto la delusione per la mancata qualificaz­ione alla Super Prima Lega, la neonata MySports League. Ciò che, di fatto, fa sì che il Bellinzona si ritrovi improvvisa­mente uno scalino sotto rispetto a un anno fa. «Eh sì (sospira), per un pelo non ce l’abbiamo fatta – dice il coach dei Gdt –. E, pensando al nostro progetto con il Biasca, questa è senz’altro una pecca. Anche sul piano dell’interesse, questo è un problema: fossimo finiti in MySports League avremmo avuto una visibilità nazionale, e purtroppo così non è».

Il problema sono i numeri. Pini: ‘È una rosa davvero stretta, inutile nasconderl­o. Perché ora siamo meno attrattivi’.

Infatti vi siete risvegliat­i in un campionato che sta due scalini sotto la Lega nazionale. «Di conseguenz­a – continua Pini – per noi è più difficile pescare giocatori da fuori. Penso a quelli che arrivavano da oltre Gottardo, interessat­i al ‘two way’ frutto della collaboraz­ione con i Ticino Rockets. A differenza dell’anno scorso, essendo finiti Prima Lega ‘classic’, ora siamo meno attrattivi. Lo dimostra la fatica che abbiamo fatto nel riuscire a scovare gente disposta a venire a giocare per noi». Quale sia il vero problema lo si evince dall’effettivo: appena sei difensori e undici attaccanti, a poco più di quarantott’ore dal via, sono davvero un po’ pochini... «È una rosa davvero stretta, inutile nasconderl­o. Abbiamo sì ot-

tenuto qualche juniores dell’Ambrì che non rientra nel progetto Rockets, e abbiamo pure potuto contare sul rientro di alcuni giovani da Oltralpe. Però, al tempo stesso, abbiamo perso alcuni elementi di un certo spessore, che dalla loro avevano parecchia esperienza. Gente che, vista la situazione, ha scelto di accasarsi in squadre minori, se non addirittur­a di cessare l’attività». Tuttavia, la MySports League non scappa. In futuro, quindi, nessuno esclude che possiate comunque arrivarci. Come vi ponete di fronte a questa nuova situazione? «Diciamo che lasciamo la

porta aperta. Ben sapendo che con un effettivo tanto esiguo quest’anno non possiamo indubbiame­nte partire con ambizioni tanto elevate». Resta il fatto che la Prima Lega di quest’anno non può che avere una qualità inferiore rispetto a quella dello scorso anno. «Certo, e infatti iniziamo con l’ambizione di giocare un campionato da protagonis­ti. Qualifican­doci ai playoff per prima cosa, idealmente con i migliori, sperando di arrivarci con una rosa che sia il più integra possibile. Infatti il punto è sempre quello, e cioè che siamo in pochi. Nel frattempo

speriamo di risolvere il problema, almeno in parte, attingendo con regolarità a giovani in arrivo da Ambrì, oppure a elementi che scendono da Biasca sfruttando le licenze B. Ben sapendo che, adesso, essendoci più di una categoria di scarto fra noi e i Rockets, dopo la nascita della Super Prima Lega, questi giocatori non potranno che essere degli Under23». Insomma, si prospetta una stagione interlocut­oria. In un panorama, tuttavia, sostanzial­mente cambiato rispetto al passato. «Anche basandomi su ciò che ho visto nelle amichevole di preparazio­ne,

direi che – escludendo squadre come, ad esempio, Arosa, Frauenfeld e Wetzikon – mi aspetto un tasso tecnico inferiore. Compensato, in ogni caso, dall’agonismo e dalla foga che porteranno in pista i molti giovani che si affacciano per la prima volta a una simile ribalta. Dove le cosiddette squadrette venderanno cara la pelle, mettendo sul ghiaccio ogni sera tutta la loro determinaz­ione». In un campionato che, parafrasan­do Brizzi e il suo Jack Frusciante, sarà appena appena più basso, ma – stavolta (è il caso di dirlo) – decisament­e più rock.

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TI-PRESS/GOLAY ‘La MySports League? Teniamo la porta aperta, ma con un effettivo così esiguo non abbiamo ambizioni tanto elevate’

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