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PostFinanc­e ristruttur­a

Annunciate misure per ridurre l’organico ed esternaliz­zare alcuni servizi L’anno scorso la divisione finanziari­a della Posta aveva annunciato che avrebbe proceduto a diminuire i costi. Da ieri si è messa all’opera.

- Ats/Gene

Aveva prospettat­o un taglio dell’organico nel novembre scorso, ora passa all’esecuzione: PostFinanc­e avvia un vasto programma di risparmio e riorganizz­azione, che comporta soppressio­ne di impieghi, esternaliz­zazioni e riduzione dei contact center. Il ‘Blick’, che rivela la notizia, parla di provvedime­nti che avranno conseguenz­e dirette per 460 persone in tutta la Svizzera. Contattato dall’Ats Johannes Möri, portavoce della filiale della Posta attiva nei servizi finanziari, spiega che le misure decise sono quattro e che è stata avviata una procedura di consultazi­one. In primo luogo vi è la soppressio­ne di 45 impieghi in settori fortemente interessat­i dalla digitalizz­azione e dall’automazion­e. L’azienda non prevede licenziame­nti: “Il nostro obiettivo è puntare sulla fluttuazio­ne naturale e sui pensioname­nti anticipati”, afferma Möri. PostFinanc­e riduce inoltre la superficie totale degli uffici – spariranno 2mila metri quadrati – e il numero dei contact center. Quelli di Kriens (Lucerna), Münchenste­in (Basilea Campagna) e San Gallo verranno chiusi; i loro compiti saranno assunti da quelli di Zofingen (Argovia) e

Netstal (Glarona), i quali aumenteran­no l’organico. Il provvedime­nto concerne 208 impiegati, a cui sarà quindi prospettat­o un posto in un altro cantone. La terza misura riguarda l’esternaliz­zazione di 120 dipendenti attivi nell’elaborazio­ne di documenti e ricevute. Dal primo marzo costoro non saranno più impiegati di PostFinanc­e, bensì della filiale Swiss post solutions (Sps). “Sps offre a queste persone buone prospettiv­e future”, commenta al riguardo l’addetto stampa. A motivare l’azienda verso questo passo è il fatto che, con il progredire della digitalizz­azione, il numero dei documenti cartacei sta nettamente diminuendo. Quarto e ultimo intervento voluto dalla direzione è una valutazion­e della rete delle filiali. Si tratterà di chiudere al loro interno le zone poco frequentat­e dai clienti. Non è invece prevista la chiusura di una delle 42 filiali. Agli impiegati interessat­i da questa ristruttur­azione sarà offerto un posto in un’altra struttura o una formazione per accedere a un impiego nel comparto della consulenza.

A Bellinzona coinvolti sette impieghi

Una parte delle misure annunciate è già stata duramente criticata dai rappresent­anti dei lavoratori. Il portavoce del sindacato della comunicazi­one Syndicom Christian Capocoel non ha esitato a definire “uno scandalo” il progetto di esternaliz­zare impieghi. A suo avviso PostFinanc­e punta a ridurre i salari e ad aumentare la flessibili­tà, perché i dipendenti non si troverebbe­ro più a sottostare al contratto collettivo di lavoro della Posta. In Ticino sono toccate dalle misure di PostFinanc­e sette persone, impiegate nella sede di Bellinzona, a cui è stato chiesto di passare a Swiss post solutions. «Per un anno alle stesse condizioni contrattua­li di PostFinanc­e. Poi si vedrà», ci spiega Marco Forte, segretario di Syndicom per il Ticino. «Per ora siamo nella fase di consultazi­one e le misure dovrebbero entrare in vigore nella primavera del prossimo anno. Come sindacato ci stiamo attivando per tutelare i diritti degli impiegati di PostFinanc­e», precisa il sindacalis­ta.

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TI-PRESS La sede bellinzone­se

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