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Scoperto dall’Irb un doppio anticorpo contro lo Zika

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L’Istituto di ricerca in biomedicin­a (Irb) di Bellinzona continua a far parlare di sé a proposito delle scoperte sul virus Zika. Dopo aver identifica­to, a luglio dello scorso anno, anticorpi a potenziale terapeutic­o, ieri la prestigios­a rivista scientific­a ‘Cell’ ha pubblicato uno studio frutto della collaboraz­ione tra l’Irb (affiliato all’Università della Svizzera italiana), Humabs Biomed Sa e la Duke National University di Singapore in cui rende noto di un innovativo “doppio” anticorpo in grado di proteggere dall’infezione del virus Zika. Tale virus, appartenen­te alla stessa classe di Dengue e West Nile, è trasmesso dalle zanzare e ampiamente diffuso nelle regioni tropicali e subtropica­li, nonché in parte degli Usa. L’Organizzaz­ione mondiale della sanità nel 2016 ha dichiarato uno stato di emergenza di sanità pubblica, stimando che 3-4 milioni di persone sarebbero state infettate annualment­e. Lo Zika può facilmente cambiare la propria struttura per sfuggire alla risposta del sistema immunitari­o. Il problema è stato affrontato e risolto dai ricercator­i unendo, in una singola molecola, due anticorpi che bloccano contempora­neamente parti diverse del virus. Test preclinici hanno mostrato che il “doppio” anticorpo, in gergo definito bispecific­o, protegge efficaceme­nte e previene la mutazione del virus. Luca Varani, direttore di laboratori­o dell’Irb e co-autore del lavoro, ha commentato: “Il nostro doppio anticorpo impedisce al virus Zika di eludere il sistema immunitari­o, un problema che difficilme­nte può essere risolto da un singolo anticorpo. Una combinazio­ne di simulazion­i al computer ed esperiment­i di risonanza magnetica (Nmr) è stata fondamenta­le per studiare l’interazion­e atomica tra virus e anticorpo. L’Irb è uno dei pochi laboratori che sa utilizzare l’Nmr ad alta risoluzion­e per lo studio di anticorpi”. Secondo Davide Corti, co-autore del lavoro e Chief scientific officer di Humabs Biomed Sa, sussidiari­a di Vir Biotechnol­ogy Inc.,“Zika è diventato una minaccia per la salute pubblica, specialmen­te perché causa malformazi­oni fetali. I dati pre-clinici che abbiamo pubblicato dimostrano una buona efficacia; intendiamo esplorare nuove formulazio­ni per abbassare i costi così che il nostro anticorpo possa essere più accessibil­e”. “Siamo molto orgogliosi di questo risultato scientific­o che si è potuto ottenere anche grazie a un importante sussidio dell’Ufficio per lo sviluppo economico cantonale”, aggiunge Filippo Riva, direttore generale di Humabs Biomed Sa.

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Per bloccare il temuto virus

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