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‘Sostegno al polmone verde’

Il comparto Valera a Mendrisio ‘dovrebbe ritornare automatica­mente agricolo’. Sugli scudi anche per altre zone di valore naturalist­ico.

- Di Stefano Lippmann

“Pieno sostegno al polmone verde di Valera” e “No a nuove zone industrial­i”. Il messaggio lanciato dal Wwf Svizzera italiana è chiaro: quelle zone non si toccano. A partire, come detto, dal comparto Valera a Mendrisio. Dal Wwf viene quindi salutata positivame­nte la proposta di stralciare il polo di sviluppo economico dell’area. “Valera – scrivono il presidente del Wwf Svizzera italiana Massimo Mobiglia e il responsabi­le regionale Francesco Maggi – possiede nel suo insieme un valore ecologico e paesaggist­ico molto elevato ed è situato in un punto strategico del corridoio ecologico d’importanza sovraregio­nale che collega la regione del Monte San Giorgio con la Valle del Laveggio, l’area agricola della campagna Adorna e la Valle della Motta”. Un corridoio che permette inoltre “di collegare – seppur in modo non ottimale – le due grandi aree boscose del Mendrisiot­to”, ovvero il Monte San Giorgio e il Monte Generoso. Non va inoltre dimenticat­o che sul comparto in questione v’è un “elevato potenziale agricolo che fu sottratto all’agricoltur­a per interessi strategici nazionali legati allo stoccaggio di idrocarbur­i”. Tolti i ‘funghi’, dunque, “Valera dovrebbe tornare automatica­mente agricolo” per il Wwf. Quello che si chiede – spiega da noi contattato Francesco Maggi – è che venga «ripristina­to lo stato originale». Il terreno, d’altronde, fa gola da un lato e dall’altro. «Chiaro – sottolinea il responsabi­le regionale –. Le pressioni sono enormi» e viene evidenziat­o «lo scontro tra le varie esigenze e sensibilit­à». Insomma, «sarà una partita molto dura». Ognuno, si sa, persegue i propri interessi; per il Wwf «Valera è un comparto estremamen­te importante dal punto di vista naturalist­ico. Se perdiamo anche quello – continua – significa che non c’è nessuna sensibilit­à attorno ai problemi di territorio, ai corridoi ecologici eccetera. Dal canto nostro cercheremo di arrestare un ulteriore sacrificio di territorio».

Non solo Valera

Nel Mendrisiot­to, oltre al comparto tra Mendrisio e i quartieri di Rancate, Genestreri­o e Ligornetto, c’è molto altro. Zone di pregiato valore naturalist­ico in parte già tutelate e in parte ancora da tutelare. Per quest’ultima categoria di quali aree stiamo parlando? Innanzitut­to c’è «il comparto Prella a Genestreri­o – spiega Maggi –. Edificabil­e e già al centro di alcuni progetti» come ad esempio quello dell’insediamen­to della Distico, azienda legata al gruppo Swatch, che mirava a costruire uno stabilimen­to o la possibile realizzazi­one – poi sfumata – di una discarica di inerti. Spostandos­i di qualche chilometro si citano «i boschi del Gag-

giolo, molto importanti per quel che concerne la biodiversi­tà». V’è poi «Prà Coltello tra Novazzano e Seseglio: zona da tempo in contenzios­o». Area in cui è presente un biotopo che ospita, tra l’altro, il rospo smeraldino. Da «tenere sotto controllo c’è anche l’area di Corteglia: una striscia di collegamen­to tra il Monte Generoso

e la Valle della Motta». E infine non va dimenticat­a Mezzana: «Anche lì – evidenzia – presumo che le mire di spostare la scuola sul Piano di Magadino per speculare sul comparto, ci siano. Scenari che non sono fantascien­za». Ad ogni modo, fa presente infine Maggi, «ci sono dei paletti federali. Per i prossimi 15

anni sarà molto difficile, per lo meno a livello di insediamen­ti d’abitazione, allungare le mani su questi sedimi. Il problema e medio-breve termine saranno piuttosto eventuali tentativi di aumentare le zone industrial­i». Il Wwf però è pronto a vigilare e, se del caso, scendere in campo.

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TI-PRESS L’associazio­ne ambientali­sta condivide la proposta di stralciare il polo di sviluppo economico di Valera

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