Le utopie del Sociale
Presentata ieri la nuova stagione del teatro bellinzonese, a vent’anni dalla rinascita
Da Ottavia Piccolo a Flavio Sala, dalle narrazioni alla comicità, dalla Compagnia Baccalà alla scienza con Asia Argento, fino ai monaci del Monte Athos... Un programma molto eclettico.
Il Teatro Sociale è figlio di due utopie: quella di chi lo ha costruito, nel 1847, cioè 170 anni fa; e quella di chi lo ha fatto rinascere, quando molti lo avrebbero volentieri abbattuto, 20 anni fa, nel 1997. A quelle utopie e a quegli ideali, radicati a terra, il teatro bellinzonese vuole ancora rifarsi, come detto ieri dal suo direttore, Gianfranco Helbling, presentando la nuova stagione, per favorire oggi «la crescita civile e culturale di una città di 42mila abitanti». Anzitutto, però, il Sociale intende festeggiare, in modo «sobrio», i suoi anniversari. Lo farà in apertura di stagione, il 7 e 8 ottobre, aprendo le porte alla popolazione con l’audioguida ‘Piccola storia di un grande amore’ di Ferruccio Cainero e Franco Di Leo, e gli spettacoli delle compagnie Girovago & Rondella e Dromosofista nei “teatri mobili” che verranno parcheggiati nei pressi del Sociale. E proseguirà in collaborazione con Villa dei Cedri per il programma ‘Bellinzona ‘800: Metamorfosi moderna’, che tematizza la trasformazione cui è andata incontro la città a partire dalla metà del 19esimo secolo, un primo mutamento in chiave moderna segnato proprio dalla costruzione del teatro. Fra le altre cose, seguiranno la lettura a puntate del ‘Fondo del sacco’ di Plinio Martini da parte di Margherita Saltamacchia (trasmessa anche da Rete Due) e a Castelgrande la mostra ‘I teatri raccontano la storia d’Europa’, curata dall’associazione Perspectiv. Ripensando a questi ultimi vent’anni, durante i quali secondo le stime di Helbling sono stati presentati un migliaio di spettacoli, il Sociale si è pure voluto regalare una stagione per quanto possibile ricca di nomi celebri e di appuntamenti che si vogliono intriganti, compiendo financo un passo storico verso la commedia dialettale di Flavio Sala e addirittura il punk dei Vomitors. Se la presenza della band ticinese si giustifica con un concerto acustico che si annuncia unico, per quanto riguarda la commedia, dopo una «lunga attesa», i tempi secondo Helbling erano finalmente maturi. Che cosa è cambiato rispetto al passato? «È nata la compagnia di Flavio Sala, che svecchia la tradizione in modo professionale, per quanto riguarda i temi, la produzione e la recitazione».
Chi è di scena?
Tra le diverse sezioni di cui si compone il cartellone del Sociale – spaziando fra teatro di prosa e di narrazione, comicità, musica, danza, “primi applausi” e “altri percorsi” – l’ammiraglia resta ‘Chi è di scena’. In apertura, il 24 e 25 ottobre, è in programma ‘La guerra dei Roses’ con Ambra Angiolini e Matteo Cremon, per la regia di Filippo Dini. Lo stesso Dini ritornerà ad aprile con Asia Argento in ‘Il segreto della vita’, dedicato alla figura della scienziata Rosalind Franklin. A novembre Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi presenteranno ‘Enigma’ di Stefano Massini, seguiti a dicembre da ‘Fiore di cactus’ con Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi. Il nuovo anno si aprirà poi con Michele Placido e Anna Bonaiuto in ‘Piccoli crimini coniugali’, mentre Amanda Sandrelli tornerà due volte a Bellinzona: in ‘Boomerang’ di Angelo Longoni e a giugno 2018 di nuovo in ‘Kubi’, produzione del Sociale dello scorso anno. Altri nomi noti arriveranno con il programma di com.x, a cominciare da Paolo Rossi il 19 e 20 ottobre in ‘L’intervista... a un anarchico gentile, i suoi dei, la rivoluzione e... i cazzi suoi’, per raccontare con parole e musica un «eversivo educato, per bene e assai generoso... cioè io». Sempre nel cartellone comico, Natalino Balasso tornerà con ‘Delusionist’, che si annuncia comico e cinico. In chiusura, a marzo, Max Giusti porterà a Bellinzona il suo ‘Cattivissimo Max’, un successo aggiornato di anno in anno. Prima, però, ‘Un altro bel garbüi’ con la Compagnia Flavio Sala (quattro serate a febbraio) e una delle coproduzioni del Sociale, ‘Oh Oh’ della Compagnia Baccalà di Camilla Pessi e Simone Fassari, un duo ticinese che porta il suo lavoro in tutti i continenti, con un successo paragonabile a quello di Finzi Pasca. Fra i tanti appuntamenti, ci saranno poi Ascanio Celestini e la ticinese Opera Retabl-O in ‘Dahü’ e il ricco cartellone musicale, da ‘Abba Dream’ a Pippo Pollina e Vladimir Luxuria, da ‘Mitofonie’ di Sighanda tradotto in lingua dei segni per i non udenti alla cultura hip hop, fino all’appuntamento unico con i monaci del Monte Athos. Prevendita aperta, per informazioni: