Suzuki Baleno SHVS
Se dici ibrido probabilmente non penseresti a Suzuki, che invece propone le ibride più abbordabili presenti sul mercato. Tutto iniziò poco più di un anno fa con la Baleno, che abbiamo impiegato in un test approfondito per verificare se e quanto si risparm
Ci siamo già occupati più volte della Suzuki Baleno in passato, principalmente perché oltre a racchiudere tanto spazio e contenuti interessanti in meno di quattro metri di auto è stata per un po’ una delle ibride meno costose del mercato. Titolo che ora spetta pur sempre ancora ad un’altra Suzuki, proposta per un migliaio di franchi in meno. La Baleno SHVS (acronimo di Smart Hybrid Vehicle by Suzuki) è dotata, al pari di Swift e Ignis, di un propulsore “mild hybrid”: si tratta di una tipologia di propulsore ibrido in cui, anziché procedere con la sola trazione elettrica, il motore elettrico fornisce un apporto di potenza (e soprattutto coppia) aggiuntiva al motore a combustione interna, così che quest’ultimo non debba erogare la piena potenza e possa quindi ridurre il suo fabbisogno di carburante. Nel concreto ad affiancare un 1,2 litri aspirato da 90 cavalli c’è un piccolo motore elettrico con circa 4 cavalli di potenza. Questi non contribuiscono certo a migliorare le prestazioni, ma i 50 Nm di coppia che eroga donano uno spunto aggiuntivo ai bassi regimi grazie a cui la Baleno riesce a filare via con un filo di gas, senza offendersi se gli chiedi di riprendere velocità anche dai regimi più bassi. Oltre a ciò va detto che, pur essendo un motore piccolo, è capace di tenere un buon passo anche in autostrada. Buona parte di queste qualità è anche merito della massa ridottissima di questa Suzuki, appena sotto la soglia della tonnellata. D’altro canto questo sistema ibrido non solo non occupa spazio aggiuntivo (la batteria agli ioni di litio è alloggiata sotto il sedile del conducente), ma contiene l’aggravio di massa ad appena 6 chili. All’atto pratico funziona che è una meraviglia, in particolare grazie al motorino di avviamento con funzione di generatore integrata: il motore a benzina si spegne già al di sotto dei 15 km/h, per esempio rallentando mentre ci si avvicina ad un semaforo, per poi riavviarsi in un battito di ciglia e senza alcuna vibrazione non appena si preme nuovamente la frizione. Ed è proprio nel contesto urbano che emergono i vantaggi maggiori, soprattutto per quanto concerne i consumi. Provate simultaneamente, la Baleno “milledue” senza l’aiutino elettrico ha registrato un consumo effettivo di 5,8 litri ogni 100 chilometri percorsi, mentre la SHVS necessita di mezzo litro di carburante in meno. Si risparmia carburante e si riducono le emissioni – addirittura ben di più di quanto dichiara il costruttore – anche se un vero risparmio in termine monetario (escludendo l’imposta di circolazione per una trentina di franchi in meno all’anno) non c’è: considerando la differenza di prezzo in fase di acquisto e il risparmio di carburante si dovrebbero percorrere più o meno mezzo milione di chilometri per ammortizzarla. In questo caso, pur spendendo qualcosina in più, dovrete accontentarvi della coscienza ecologica pulita. Ma come ben sappiamo la Baleno è una vettura che si acquista principalmente per l’ampia disponibilità di spazio racchiusa in appena quattro metri, per i suoi contenuti e per l’ottimo rapporto qualità/prezzo. L’ibrido passa insomma in secondo piano pur restando un bel valore aggiunto per chi lo desidera, nonché una dimostrazione di quanto Suzuki sia comunque al passo coi tempi.
In città il micro-ibrido funziona che è una meraviglia e contribuisce a tagliare sensibilmente i consumi
Lunga appena quattro metri, il primo contatto con la Baleno lo si dovrebbe avere accomodandosi sulla panchina posteriore, che oltre a potervi accedere bene impressiona per lo spazio a disposizione delle gambe. Esaminando poi il bagagliaio vien proprio da chiedersi come sia stato possibile ricavare così tanto spazio per passeggeri e bagagli in un corpo vettura così piccolo. O in altre parole dove sprechino preziosi centimetri tutte le sue concorrenti. Ed il tutto senza che il conducente debba soffrire dato che la posizione di guida ben si adatta anche ai più alti. Con un prezzo di partenza fissato ad appena 15’990 franchi non ci si deve di certo aspettare una vettura di lusso, ma nonostante l’impiego di materiali essenziali questi sono stati selezionati e applicati in maniera ragionata con particolare attenzione alle soluzioni costruttive, mentre sul fronte dei contenuti tecnologici non v’è spazio per ulteriori desideri, dato che oltre un infotainment piuttosto moderno sono disponibili, sugli allestimenti più ricchi, anche dotazioni “da grande” quali il regolatore di velocità adattivo.