Cittadinanza, siamo tra i migliori, iniziativa inutile!
I fautori dell’iniziativa per l’insegnamento nozionistico della civica, a parte la caduta di stile con attacchi ai docenti che civilmente – dati e fatti alla mano – informano sulla reale situazione nella Scuola, fanno leva su una loro interpretazione dello Studio Supsi che evidenzierebbe gravi lacune nelle nozioni di civica dei nostri giovani e la non implementazione dell’insegnamento della civica. Ebbene lo studio Supsi non arriva affatto a queste conclusioni: pur segnalando lacune in alcune nozioni “numeriche” di civica per un 20% di ragazzi poco interessati alla cosa pubblica, lo studio evidenzia come il 100% degli insegnanti di cultura generale, il 98% di storia e geografia, l’82% di italiano, filosofia, l’84% di economia e diritto e il 78% di insegnanti di altre materie hanno integrato elementi di civica nei loro corsi. Siamo stati tutti a scuola e sappiamo che per ogni materia c’è chi ha più o meno interesse e di conseguenza certe nozioni entrano da un orecchio e escono dall’altro, se non subito, al più tardi il giorno dopo l’esame. A prescindere dalla controversa lettura dello Studio Supsi ci sono altri modi per valutare la qualità dell’insegnamento, per esempio quello personale, avendo tre figli che hanno frequentato le nostre scuole pubbliche, ho potuto farmi un’idea su pregi e difetti del nostro sistema scolastico che non mi sembra affatto abbia dimenticato la civica. Ma oltre alle valutazioni soggettive ci sono anche dati concreti, come quelli sulla preparazione e riuscita dei nostri giovani all’università (tra le più alte in Svizzera), oppure i test Pisa che dimostrano come, sia nel confronto intercantonale che internazionale, la nostra Scuola se la cavi egregiamente, anche grazie alla vituperata “casta” di docenti che ci lavora. Non so se in questi test figuri anche la civica, ma un altro indicatore potrebbe essere il grado dell’impegno civico (elezioni) riscontrabile nel nostro Cantone che dovrebbe essere comunque la diret- ta conseguenza della formazione alla cittadinanza della nostra Scuola. Oltre al gran numero di liste e cittadini candidati che abbiamo nelle diverse elezioni, nel nostro Cantone la partecipazione al voto per elezioni è sovente il doppio per rapporto a molti cantoni d’oltralpe, dove capita che poco più di un elettore su tre vota per le elezioni del Consiglio di Stato o del Municipio. In Ticino siamo sopra il 60% con punte del 70% per le elezioni comunali. Anche il tasso di partecipazione alle ultime elezioni federali, un parametro altamente comparabile, ha visto il Ticino tra i primi con una partecipazione relativa del 12,8% superiore alla media svizzera. Uno scarto non da poco che dimostra come buona parte della nostra popolazione sia interessata e penso anche formata. È vero che storicamente in Ticino la politica è più radicata (fin troppo) che in altri Cantoni, ma ritengo che l’elevato tasso di partecipazione sia un indicatore che dimostra che la Scuola Ticinese fa bene il suo lavoro, sicuramente meglio di molti altri Cantoni che si accontentano di partecipazioni del 35% senza gridare allo scandalo. Credo che questi numeri sulla partecipazione alle elezioni in Ticino bastano e avanzano per rassicurare i promotori dell’iniziativa, tra i quali c’è chi della civica e degli strumenti di democrazia diretta come l’iniziativa ha un’interpretazione tutta personale tanto da promuovere iniziative cercando, tramite annunci sui giornali, raccoglitori di firme a pagamento (altroché non essere inondati di firme). La Scuola Ticinese fa bene il lavoro di educazione alla cittadinanza. Quanto sollevato dall’iniziativa è un non-problema perché in Ticino la civica e la formazione alla cittadinanza sono insegnate adeguatamente.