Casa Comunale a Dongio
Il Patriziato vada altrove...”. Grazie ! Anche questo è stato detto alla serata dello scorso 7 settembre al Cinema Blenio. Mi sembra giusto al riguardo ricordare alcune piccole cose ad esempio che il Patriziato negli anni Sessanta e Settanta e anche prima in sana collaborazione e armonia col Comune di Dongio (fino al 2004 comune autonomo e ora frazione del comune di Acquarossa) ha contribuito al finanziamento di opere essenziali per la comunità del posto. Si pensi alla nuova sede della casa dei bambini, alla ristrutturazione dell’attuale casa comunale e ad altre opere di carattere pubblico. Il tutto per svariate decine di migliaia di franchi. Al punto da essere ritenuto la banca privilegiata, sempre pronta ad aiutare il Comune con donazioni e prestiti di favore. Come unica contropartita la richiesta dei Patrizi di completare la dicitura di “Comune e Patriziato di Dongio”. E adesso? il Patriziato dovrebbe “emigrare” per far posto ad una fantomatica e incompleta struttura comunale, per niente razionale e dignitosa. Per far fronte alle esigenze attuali si dovrebbe procedere ad un maggior dimensionamento, ad un’aggiunta, che comprometterebbe l’estetica e la funzionalità di un comparto di pregio acquisito e apprezzato. A quali costi? La casa comunale di Dongio ha sempre dimostrato apertura verso enti esterni di carattere pubblico. Nei suoi spazi convivono la redazione del mensile vallerano “Voce di Blenio”, i Samaritani, i Costumi Bleniesi e altre attività consociative. L’evoluzione recente del- le nostre istituzioni deve pur meritare rispetto e considerazione alla luce anche in futuro di auspicate e indispensabili collaborazioni.
Giorgio Oliva, patrizio ed ex membro dell’Ufficio Patriziale