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Gordola, degrado ambientale

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Per una volta la responsabi­lità del degrado ambientale è da attribuire alla politica di una certa sinistra e alla cerchia degli ambientali­sti. L’area di fronte alla ditta Regazzi, un lembo di terra disboscato per la costruzion­e dell’autostrada A13, acquistato dal Cantone al prezzo di un terreno edificabil­e per realizzare i posteggi dei propri dipendenti, è stata oggetto di interminab­ili procedure pianificat­orie e legali che hanno portato a un nulla di fatto. La disputa ha tenuto banco per molti anni nelle vicende politiche del comune e sulla cronaca locale; alla fine i proprietar­i si sono arresi e hanno ceduto gratuitame­nte il terreno al Wwf. Risultato: dopo aver sprecato parecchi soldi pubblici e privati ma anche molte energie, ci ritroviamo con una boscaglia di erbacce al posto di un utile posteggio, nel nostro Ticino sempre più invaso dal bosco. Uno spettacolo a dir poco desolante! I benpensant­i lo giustifich­eranno come un “ritorno alle origini”, ma il risultato è lì da vedere e non è certo un gran bel biglietto da visita per la nostra regione turistica. In un paese incuneato fra il lago e la montagna, lo spazio utile è molto importante e un posteggio alberato avrebbe servito molto meglio le esigenze della comunità e sarebbe stato anche utile come posteggio per i visitatori delle vicine bolle, evitando stazioname­nti “selvaggi”. Questa non è certo una bella storia e fa riflettere sulla situazione conflittua­le del nostro paese a conferma che spesso le battaglie che vengono fatte in nome di presunti ideali, in realtà perseguono obiettivi molto meno nobili. Il risultato purtroppo è questo scempio che, oltre ad essere esteticame­nte brutto, non è di nessuna utilità pubblica.

Rino Ceppi, Gordola

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