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Meno firme a Ginevra per iniziative e referendum

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Berna – Oltre che sugli oggetti federali, in nove cantoni si è votato anche su una serie di temi locali. Fra i risultati di maggiore spicco, il mantenimen­to di francese e inglese alle Elementari a Lucerna, una riduzione delle firme per iniziative e referendum a Ginevra e una riforma del sistema elettorale a Neuchâtel. Nel Canton Ginevra quasi il 63% dei votanti ha approvato una riduzione del numero delle firme richieste per la riuscita di iniziative e referendum, corrispond­ente attualment­e al 4% degli aventi diritto per le iniziative costituzio­nali e al 3% per le iniziative legislativ­e e i referendum ordinari. Le quote scenderann­o ora rispettiva­mente al 3 e al 2%. La riduzione, chiesta dai partiti di sinistra, dall’Mcg e dall’Udc, interesser­à anche i comuni, con quote diverse a seconda del numero di elettori iscritti in catalogo. Nel Canton Lucerna resteranno due – francese e inglese – le lingue “straniere” insegnate agli scolari delle Elementari. L’iniziativa popolare che chiedeva di posticipar­e l’apprendime­nto di una di esse inserendol­a nel ciclo secondario è infatti stata respinta con il 57,6% dei voti. Un testo simile era già stato bocciato a Zurigo lo scorso maggio e a Nidvaldo nel 2015 e iniziative analoghe sono state presentate anche nei Grigioni e a Basilea Campagna. Il governo cantonale aveva fatto sapere che se fosse passato il sì ad avere la peggio sarebbe stato l’inglese, che attualment­e entra nel programma a partire dalla terza classe, mentre il francese si insegna dalla quinta in poi. Tema didattico anche nel Canton Sciaffusa, dove il 78,1% dei votanti ha approvato l’iniziativa contro la riduzione delle lezioni nella scuola dell’obbligo. L’iniziativa, lanciata da diverse organizzaz­ioni, chiede di mantenere tutte le attuali 259 ore di lezione settimanal­i obbligator­ie (ripartite sulle nove classi) ed era stata lanciata dopo che tre anni fa il governo aveva annunciato l’intenzione di tagliare 14 ore obbligator­ie, per risparmiar­e dal 2018 circa 2,7 milioni di franchi. A Neuchâtel è stata accettata con quasi il 58% dei voti una riforma del sistema elettorale che prevede in particolar­e la creazione di un’unica circoscriz­ione elettorale, al posto dell’attuale suddivisio­ne in sei distretti. Il numero dei deputati scenderà da 115 a 110, con un minimo di rappresent­anti garantito per quattro “regioni elettorali”. La soglia di sbarrament­o per ottenere seggi in parlamento sarà inoltre abbassata dal 10% al 3%, mentre la congiunzio­ne delle liste sarà d’ora in poi vietata. Nel Canton Uri c’è stato un vero e proprio plebiscito (85,5% di sì) a favore di un credito di 115 milioni di franchi per il prefinanzi­amento di nuovo ospedale cantonale. I lavori partiranno nella primavera del 2019 e dovrebbero concluders­i secondo i piani nel 2022.

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