Pochi impulsi alle azioni svizzere
Con la ripresa dell’euro la situazione per le imprese svizzere si è distesa. Il potenziale rialzista per le azioni svizzere resta tuttavia limitato anche a causa della valutazione già elevata. L’eliminazione della soglia minima, il 15 gennaio 2015, ha avuto un effetto particolarmente negativo sul mercato azionario svizzero; le quotazioni delle aziende hanno subito un forte calo per l’improvvisa rivalutazione del franco. Da quel momento la situazione nell’Eurozona è continuamente migliorata e l’euro si è di nuovo ripreso sensibilmente. Ma in che misura la borsa svizzera può trarre profitto dalla rivalutazione dell’euro? Per le aziende svizzere dipendenti dalle esportazioni, il fortissimo franco è stata un’enorme sfida negli ultimi anni. Il cambiamento strutturale nell’industria svizzera e il trasferimento di fasi produttive all’estero ha registrato un’accelerazione. Inoltre, le aziende svizzere si coprono sempre più contro i rischi di cambio per poter pianificare in modo ragionevole i loro affari. I proventi ottenuti all’estero hanno nella conversione una ripercussione meno positiva sui profitti aziendali in Svizzera. In concreto ciò significa: se rispetto al franco svizzero l’euro dovesse aumentare del 5% circa, da 1.14 a 1.20, prevediamo che i profitti aziendali aumenteranno solo del 3% circa. Se il franco svizzero si indebolisce, ciò in genere indica una minore avversione al rischio degli investitori – in sé un segnale positivo per i mercati azionari. Tuttavia nel confronto storico, le azioni svizzere sembrano attualmente care (v. grafico). Ciò vale anche per molte altre piazze borsistiche, poiché negli ultimi anni i corsi sono aumentati in diversi luoghi nettamente più degli utili. Il potenziale per ulteriori aumenti dei corsi continua quindi a essere limitato a breve termine.