Rat-man è morto, viva Rat-man
Nato nel 1989 come parodia di Batman, il personaggio si è evoluto. E ora il creatore lo uccide Giovedì uscirà l’ultimo albo del surreale supereroe. Il creatore Leo Ortolani: ‘La sfida per me sarebbe inventare un altro personaggio’. E quella serie fantasy
Ne ha fatta di strada, Rat-Man: nato come parodia di Batman – nel 1989, anno del ‘Batman’ di Tim Burton con Michael Keaton e Jack Nicholson –, il supereroe imbranato e inconcludente è diventato, con il passare degli anni, un personaggio sempre più complesso e profondo, mantenendo comunque quell’umorismo pungente e intelligente che caratterizza il lavoro di Leo Ortolani. E adesso Rat-Man si appresta a salutare le edicole: giovedì prossimo uscirà infatti l’ultimo capitolo della ‘Decalogia della Fine’, la lunga storia con cui Ortolani chiude tutte le sottotrame della serie ancora in sospeso. Ventun anni dopo il debutto con Panini Comics – che pubblica, oltre a diversi manga giapponesi, anche i fumetti Marvel e Disney – la serie di Rat-Man flette per l’ultima volta i muscoli nell’albo numero 122, presentato in anteprima a Milano dove Leo Ortolani ha incontrato 400 persone giunte a omaggiarlo e ha parlato con la stampa. «Rat-Man o delle ossessioni di uno che pensa di poter fare il supereroe senza esserlo», sintetizza l’autore. Rat-Man ha assistito di persona alla vertiginosa ascesa pop delle storie di supereroi, mentre lo stesso mondo dei fumetti mutava: «Quello in atto è un cambiamento molto particolare, in cui il fumetto rischia di diventare di nuovo una nicchia, per quanto alta. Venticinque anni fa, agli inizi di Rat-Man, era molto diverso: ora sono spariti molti fumetti dalle edicole, o sono sparite le edicole stesse! Perfino la Marvel ha paventato l’idea di chiudere le pubblicazioni, dal momento che i suoi film hanno molti più fan. Le librerie sono porti in cui rifugiarsi per noi autori, anche se starò sempre sulla trincea delle edicole. D’altra parte c’è un rinascimento del fumetto incredibile, con tante storie e tanti autori». Alcuni di questi autori si sono professati ideali discepoli di Ortolani e cultori del Ratto, come Sio o Giacomo Bevilacqua, ma sono solo una parte di un pubblico di Rat-Man capace di unire esperti, appassionati e lettori casuali. Lo testimoniano anche le stime di vendita citate da Marco M. Lupoi di Panini Group: più di centomila copie per ogni numero e un totale tra i 10 e i 12 milioni di copie per l’intera serie. Non stupisce quindi il fatto che il personaggio non abbandonerà del tutto scaffali e vetrine, e non solo con le edizioni di Tutto Rat-Man, Rat-Man Gigante e gli albi a colori: in occasione del prossimo Lucca Comics and Games arriverà lo speciale ‘C’è spazio per tutti’ in collaborazione con le agenzie spaziali italiana ed europea strutturata sul modello ‘Comics & Science’; nel
2018 arriverà una parodia di Dylan Dog e sono in cantiere una parodia di Playboy e altri libri sul modello di ‘The Walking Rat’. Inoltre nei desideri dell’autore l’universo di Rat-Man potrebbe riaprirsi anche con una miniserie in edicola, come una storia della Squadra Segreta, magari
narrata secondo un registro serio e non comico. «La sfida per me sarebbe inventare un altro personaggio: RatMan alla fine è quella scimmietta che si mette una calzamaglia da supereroe. Forse un altro personaggio sarebbe sempre lui, ma in altre versioni», confessa Ortolani. Di certo le proposte per Ortolani non mancano, come quelle di Bao Publishing che potrebbero sfociare non solo in un nuovo volume di recensioni cinematografiche, tanto meno le idee: «Vorrei tirare fuori dal cassetto una saga fantasy che ho ideato a 18 anni, probabilmente come serie a colori da libreria».