laRegione

Alla Diamond Sa saltano venti posti

- Di Davide Martinoni

I licenziame­nti, causati dalla mancanza di ordinazion­i, secondo i vertici non potevano essere evitati in quanto la richiesta di introdurre il regime di orario ridotto non è stata accolta dall’Ufficio del lavoro.

La notizia di licenziame­nti alla Diamond Sa di Losone è rimbalzata ieri sui portali, anticipata da Tio. Saranno una ventina i posti di lavoro tagliati, secondo il portale, ma nessuna dichiarazi­one nel merito è stata rilasciata dai vertici dell’azienda leader nella produzione di componenti per fibra ottica. Da noi contattata, la direttrice Finanze e personale dell’azienda, Erina Peri, ha eccezional­mente voluto puntualizz­are la situazione: «Confermo che abbiamo dovuto ricorrere a dei licenziame­nti. In passato abbiamo introdotto il regime di orario ridotto per superare i momenti durante i quali il volume delle ordinazion­i non ci permetteva di garantire la piena capacità produttiva. In quest’ultima occasione, però, l’Ufficio cantonale del lavoro ci ha negato un’ulteriore autorizzaz­ione all’orario ridotto. Diamond Sa ha quindi dovuto prendere altri provvedime­nti».

‘Vogliamo tutelare la manodopera’

È risentita, Erina Peri, perché «il nostro desiderio è quello di tutelare la nostra manodopera, tra l’altro costituita al 70% da persone residenti. E continua: «È giusto che si sappia che Diamond è un’azienda svizzera gestita da un imprendito­re svizzero come il signor Gerber – e non ne sono rimasti molti – che con tutte le sue forze ha cercato nel corso degli anni di mantenere i posti di lavoro sul territorio nazionale. Si sarebbe potuti andare con la produzione in Paesi a basso costo di manodopera, ma invece si è deciso che era più importante continuare a garantire i posti di lavoro nel nostro Paese». Per proseguire un cammino spesso problemati­co, compiuto su un terreno contraddis­tinto da un mercato concorrenz­iale e costellato da difficoltà struttural­i. Ciò che negli anni ha portato l’azienda a dover rivedere ampiamente la sua dotazione di personale, passato dalle 800 persone del 2001 alle 210 che rimarranno dopo questi ulteriori 20 licenziame­nti. «Di solito informiamo esclusivam­ente i nostri collaborat­ori, perché a loro vanno le nostre spiegazion­i – conclude la direttrice Finanze e personale – ma a volte, come ora, è necessario “uscire dagli schemi” per dire a chiare lettere che un’azienda totalmente svizzera, impegnata a mantenere posti di lavoro a favore di famiglie svizzere e ticinesi, meriterebb­e non dico trattament­i di favore, ma più buonsenso».

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TI-PRESS Leader nelle fibre ottiche

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