Costi della salute, il solito aumento ‘preoccupante’
Nel 2016 la spesa sanitaria pro capite coperta dall’assicurazione malattia di base è aumentata del 3,8% rispetto ai dodici mesi precedenti. Il dato è in linea con la progressione pluriennale costantemente fra il 3% e il 5%. Lo ha indicato ieri Santésuisse, a due giorni dalla pubblicazione dei premi di cassa malattia 2018. I salari e l’inflazione salgono solo debolmente, per cui “questo aumento persistente è particolarmente preoccupante”, hanno sostenuto i vertici dell’associazione degli assicuratori malattia in una conferenza stampa a Berna. Tra le principali categorie di costo, quelli ospedalieri ambulatoriali hanno registrato il balzo maggiore nel 2016 (+8%). Le prestazioni ambulatoriali fornite da medici in studio privato sono cresciute del 3,5% per persona; gli oneri dei soggiorni in ospedale sono scesi (-1,4%). Sulla crescita generale dei costi hanno avuto inoltre un importante impatto i medicinali, denuncia Santésuisse. Gli oneri delle farmacie e dei preparati somministrati dai medici privati sono aumentati complessivamente del 4,6% per persona assicurata. Questa netta progressione è in parte dovuta al fatto che l’Ufficio federale della sanità pubblica non ha potuto verificare i prezzi nel 2015 e nel 2016 in seguito a una sentenza del Tribunale federale, per cui non è stata attuata alcuna riduzione dei prezzi. Inoltre, i vecchi farmaci vengono costantemente sostituiti da medicinali nuovi e più costosi, spiega Santésuisse. L’organizzazione punta poi il dito su altre categorie di costo. Gli oneri della fisioterapia sono cresciuti del 10,2%. I servizi di cura a domicilio registrano un +8,4%, quelli di laboratorio un +6,3%. Crescite, queste, giudicate molto forti e la cui importanza nell’ambito della progressione generale sta aumentando. Santésuisse non crede nelle affermazioni del Consiglio federale, secondo il quale il suo intervento nel tariffario Tarmed – che diventerà effettivo dal 1° gennaio – permetterà di risparmiare 470 milioni per le cure ambulatoriali presso medici e ospedali (pari all’1,5% del premio per persona assicurata). Secondo l’associazione, il governo si sta muovendo in modo poco prudente. “Prima di adattare i premi bisognerebbe avere la garanzia che le economie sono reali”, afferma la direttrice Verena Nold, citata in una nota. In assenza di previsioni serie si corre il rischio che gli assicurati vedano il loro premio aumentare l’anno seguente. Gli assicuratori in realtà non si attendono risparmi in seguito all’intervento dell’esecutivo federale su Tarmed, poiché “medici e ospedali rischiano di compensare una volta ancora le riduzioni tariffarie con un aumento delle prestazioni fatturate in altri punti di Tarmed”.