Argo 1, la Gestione ci sta riflettendo
‘Chiariti tutti gli aspetti della vicenda, decideremo quale scenario prendere in considerazione, commissione parlamentare d’inchiesta compresa’
È una lunga pausa di riflessione quella che si è data la Commissione della gestione sulla “querelle” Argo 1. Fumata nera anche ieri mattina, dopo che i commissari hanno preso atto del rapporto del procuratore generale dove si escludono reati penali a carico di funzionari pubblici. Sino a prova contraria. Detta altrimenti, resta aperta solo l’inchiesta amministrativa a carico di una funzionaria del Dss. «Ho comunicato ai colleghi della commissione di aver ricevuto la lettera del procuratore generale in risposta alle nostre richieste. I colleghi ne hanno preso atto – ci dice Pelin Kandemir Bordoli, presidente della Gestione – e settimana prossima, sulla base di tutte le informazioni ricevute in merito al dossier, inizieremo a ragionare sul da farsi». Il che significa ulteriori approfondimenti o prime decisioni. Il contenuto della lettera spedita dal Ministero pubblico è top secret, ma i contenuti – pare di capire – sostanzialmente non si distanziano da quelli trasmessi al Consiglio di Stato e resi pubblici nei giorni scorsi; vale a dire, nulla porta a sospettare reati penali nell’assegnazione del mandato diretto all’agenzia di sicurezza Argo 1. Fatti gli approfondimenti del caso, quali potrebbero essere gli scenari politici? «La Gestione potrebbe decidere di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta, oppure di continuare con l’attuale sottocommissione per mettere a fuoco ulteriori aspetti sin qui poco chiari, o ancora di giungere a un rapporto commissionale e procedere» risponde Kandemir Bordoli. Ovviamente nel frattempo si potrebbero attendere i risultati dell’inchiesta amministrativa aperta dal Consiglio di Stato. Comunque vada, l’intera riflessione della Gestione finirà in un rapporto all’attenzione del plenum parlamentare, a maggior ragione se si riterrà di dover procedere con la commissione d’inchiesta; in questo caso però «la relazione della sottocommissione resterà interna» precisa la nostra interlocutrice. Insomma, l’ipotetica procedura tecnica è tutta ancora da definire, anche perché non sono chiari i contorni politici dell’intera vicenda, o meglio le decisioni sui contenuti dei gruppi parlamentari. Ma con quali tempi? «Credo che se tutti gli elementi saranno chiariti a breve, o magari già conosciuti, nel giro di due o tre settimane la Gestione dovrebbe capire come procedere. Poi è vero che non dipenderà solo da noi».