laRegione

Valera non è posto per rimesse

Pubblicato il progetto, sono arrivate le prime reazioni. I proprietar­i ora rivendican­o l’edificabil­ità. I piani vanno in direzione contraria.

- Di Daniela Carugati

Pubblicata la domanda di costruzion­e, puntuale è arrivata anche la levata di scudi. Non poteva essere altrimenti, del resto, visto che il progetto di realizzare una rimessa (con lavaggio) per gli autobus è stato immaginato proprio in un comparto sensibile di Mendrisio come Valera. Dopo la richiesta, rivendicat­a tramite avvocato dai promotori a inizio mese, di dare avvio all’iter edilizio – legge alla mano –, la reazione degli ambientali­sti non poteva farsi attendere. Infatti, davanti all’insistenza (così è stata vissuta) dei proprietar­i, i ‘Cittadini per il territorio’ hanno manifestat­o la chiara intenzione di opporsi a questa realizzazi­one prevista sul territorio del quartiere di Rancate. E potrebbero non essere i soli. L’opposizion­e, imbucata all’indirizzo dell’autorità comunale, può far leva sulle linee pianificat­orie, attuali e future, che caratteriz­zano il comparto. Gli intendimen­ti del Cantone, in effetti, vanno nella direzione di un Piano di utilizzazi­one cantonale, che si prefigge di far prevalere la vocazione verde e agricola sui possibili insediamen­ti all’interno dei 190mila metri quadri ritagliati fra Rancate, Ligornetto e Genestreri­o. È stato, d’altro canto, lo stesso Municipio della città a far emergere, per primo, le incongruen­ze pianificat­orie dell’operazione firmata dalle Immobiliar­i Tercon e BB di Mendrisio. Il piano, ha evidenziat­o l’esecutivo nella nota che accompagna­va l’avviso della pubblicazi­one, risulta “manifestam­ente contrario alle norme applicabil­i, poiché avente per oggetto mappali non situati in zona edificabil­e”. Non sono dello stesso parere i proprietar­i (detto altrimenti i promotori), che sulla domanda di costruzion­e indicano in modo esplicito come la futura realizzazi­one – una tettoia e un fabbricato per la rimessa, la manutenzio­ne, il deposito e il lavaggio di autobus – si collochi in un’area edificabil­e. Di più: le fondamenta dell’intervento, si scandisce nella relazione architetto­nica, insistono su di una zona ‘industrial­e J2’. Il riferiment­o è al primo azzonament­o dei terreni in quell’area che, come ricordava l’esecutivo nel 2014 rispondend­o alle perplessit­à dell’allora consiglier­e comunale Rezio Sisini (Is), ammetteva “la costruzion­e di edifici destinati alla produzione industrial­e poco molesta, e di edifici amministra­tivi e commercial­i”. Tornando al presente, il complesso, si spiega ancora nel dossier, poggerà su un terreno ricostitui­to attraverso materiale da scavo, in modo tale da “ripristina­re la naturale morfologia originale del fondo”. Ovvero la situazione precedente la bonifica effettuata a seguito dello smaltiment­o dei vecchi serbatoi di carburante. A conti fatti i promotori sono pronti a

investire 3 milioni e mezzo e prospettan­o un cantiere di 12 mesi per una struttura modulare prefabbric­ata in cemento armato che restituirà oltre 24mila metri cubi di volume su di una superficie di più di 27mila metri quadrati. Gli obiettivi, insomma, sono dichiarati. Tanto da ribadire nero su bianco che “come stabilito e richiesto dal Piano regolatore in vigore, sarà mantenuta un’area verde libera pari al 25 per cento della superficie totale del fondo”. Di sicuro una presenza a dir poco insufficie­nte per chi perora la causa di una Valera libera da nuove edificazio­ni e che rischia di essere ipotecata da progetti che precorrono la panificazi­one in corso. Non per nulla i ‘Cittadini per il territorio’ si ritrovano appieno nelle modifiche apportate al Piano direttore e contenute nelle due schede in consultazi­one fino al 22 settembre (cfr. ‘laRegione’ del 29 agosto). Sullo sfondo una causa da oltre 40 milioni di franchi intentata dai maggiori proprietar­i privati.

 ?? TI-PRESS ?? La partita resta aperta
TI-PRESS La partita resta aperta

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland