Piano d’azione per Chiasso
Non è ancora l’ora del moltiplicatore. A Chiasso la questione finanziaria è sul tavolo del Municipio da settimane. E lì ci resterà ancora per qualche tempo. Per sapere, infatti, se nella cittadina la pressione fiscale cambierà bisognerà attendere un altro po’. La seduta settimanale di ieri dell’esecutivo, in effetti, non è ancora stata risolutiva. «Gli scenari aperti sono diversi. Al pari degli orientamenti», ci fa sapere il sindaco Bruno Arrigoni. Ormai appare come una opzione praticabile: il moltiplicatore, dal 2014 all’87 per cento, potrebbe essere ritoccato verso l’alto. Ma di quanto? Dentro la stanza del Palazzo c’è chi sembra deciso a lasciare le cose come stanno e chi propende per un aumento: e qui le opzioni, a quanto pare, oscillano tra il 90 e il 95 per cento. Il sindaco Arrigoni lascia intendere che la via di mezzo sarebbe quella preferibile; la discussione, però, è tutt’altro che chiusa. Per avere tra le mani le cifre del preventivo occorrerà rinviare a inizio ottobre. Ciò non toglie che nella giornata di ieri a tenere banco sia stata la finanziaria del Comune – quindi la strategia futura –, anche alla luce della riforma cantonale fiscale e sociale presentata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato. In agosto il Municipio chiassese era uscito dalla giornata di ritiro alla Rovagina con l’intenzione di alleggerire il piano degli investimenti, abbassando il tetto del budget annuale da una media di 10 milioni ai 6-7 milioni previsti fra il 2019 e il 2021, spalmando di fatto alcune opere su più anni, dunque risparmiando. La misura non è stata, però, considerata sufficiente per fronteggiare la situazione. «Di fatto dobbiamo raggiungere la quadratura del cerchio. Ma attendiamo ancora delle valutazioni», annota Arrigoni. Analisi che interesseranno anche il parco immobiliare. Si sta pensando (di nuovo) alla vendita di qualche stabile o proprietà? «Prima di pronunciarsi dovremo conoscere le cifre». D.C.