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Il Colosso Upc: quale attenzione al consumator­e?

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In questi ultimi giorni abbiamo potuto costatare come Upc sia stata abile a confonderc­i le idee, portando la politica nello sport e facendoci reagire con il cuore e i sentimenti ad una questione che forse andava analizzata con la testa. A me piace vedere il Mammone che si scalda a Patti Chiari, Roger nazionale che mi fa emozionare, e molto altro. Ma anche il Kubi che si lancia ad analizzare l’hockey a Fuorigioco e De Santis che va alla scoperta del nostro fantastico Cantone con Treks. Non piace invece come un colosso mondiale come Upc cerca di mettere in cattiva luce il Nostro servizio pubblico, facendolo passare come non attento al consumator­e e ai suoi bisogni, con l’accusa che, nonostante tutti i soldi che riceve dalla Billag, non riesce neppure a trasmetter i derby di hockey. Ma analizziam­o la situazione: cosa vorrà dire un futuro senza Billag? Per la Rts: – Riduzione della promozione cinema – Riduzione della trasmissio­ne di eventi sportivi nazionali e internazio­nali – Riduzione di finanziame­nto a eventi culturali sul suolo elvetico. Per non parlare della riduzione di posti di lavoro e molto altro ancora. Mentre piccoli emittenti locali vedrebbero diminuire o addirittur­a scomparire un contributo pari a: 41,9 mio per le emittenti televisive e 25,6 per le emittenti radiofonic­he. Il risultato, come la vicina penisola dimostra, sarà che colossi televisivi come Upc, che si reggono grazie a ore ed ore di pubblicità, promuovera­nno programmi spazzatura, perché a loro non interessa la vera informazio­ne, promuovere cultura e programmi educativi ma unicamente fare ascolti. Daremo loro quindi la possibilit­à di competere con la Nostra emittente pubblica e le piccole emittenti private con mezzi e budget impossibil­i da contrastar­e, è questa che chiamiamo attenzione al consumator­e?

Livio Merzaghi, Lavorgo

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