laRegione

‘Tenga aperto un canale d’ascolto con i più deboli’

- Di Andrea Manna

La coesione. Quella «coesione nazionale» che con l’elezione del ticinese Cassis, rappresent­ante in Consiglio federale della Svizzera italiana, «risulterà rafforzata». Così come rafforzata risulterà «la salvaguard­ia della lingua italiana». In piazza Governo a Bellinzona è il presidente del Gran Consiglio Walter Gianora ad aprire la parte ufficiale di un pomeriggio di festa popolare. Il primo cittadino del cantone si rivolge al ministro dandogli del tu. Per quell’amicizia che «ci lega da tanto tempo», rammenta. «Spero che tu possa divenire in seno al governo nazionale l’ambasciato­re di un Ticino – sottolinea Gianora – che vuole essere una parte della soluzione dei problemi di questo Paese e non una parte del problema». Di un Ticino, insomma, che vuole contribuir­e a cercarle, le soluzioni. E allora basta con i piagnistei. Scegliendo Cassis, rileva il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli, l’Assemblea federale «ha teso la mano al Ticino e alla Svizzera italiana e io credo che questo gesto, deciso e chiaro, debba porre fine a una certa polemica che di quando in quando monta» a sud delle Alpi. Adesso non ci sono più alibi a cui aggrappars­i. «Nei prossimi anni – aggiunge Bertoli – non potremo più lamentare l’assenza di un rappresent­ante della Svizzera italiana in Consiglio federale» per dire che la Berna federale non ci ascolta. No, non si potrà più far leva «su questo argomento, ed è peraltro tempo che venga accanto-

nato». Nei rapporti con la Berna federale «dobbiamo quindi come cantone dimostrare più maturità e maggiore capacità di convincime­nto». Tenendo conto che i nostri problemi «vanno inquadrati e risolti in un contesto generale». Il presidente del governo ticinese richiama così quanto «c’è scritto sulla cupola di Palazzo federale: ‘Uno per tutti, tutti per uno’. È una frase molto importante che ricorda la solidariet­à e la diversità. Un motto che potremmo in fondo declinare in questo modo: uno svizzero italiano per tutta la Svizzera, la Svizzera anche per la Svizzera italiana». Uno svizzero italiano, Ignazio

Cassis, in Consiglio federale. Anche «le sue competenze e le sue qualità lo hanno portato dov’è: considerat­a la sua nuova funzione, non posso non ricordargl­i – continua Bertoli – quanto importanti siano le diversità del nostro Paese e quanto importante sia tenere aperto un canale d’ascolto con coloro che faticano a vivere, con i più deboli, con chi più di altri ha bisogno dell’intervento della politica». Ma Cassis «è pure una persona di scienza e oggi abbiamo bisogno di politici che ragionino su basi oggettive, su dati effettivi». Perché «le parole passano, i fatti restano».

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TI-PRESS Il presidente del governo Bertoli in piazza

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