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Frecciate incrociate, Ufsp e cure ambulatori­ali sul banco degli accusati

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Nessuna sorpresa per l’entità dell’aumento dei premi di cassa malattia per il 2018 annunciato ieri, ma molte le critiche. Assicurato­ri, medici, consumator­i e politici si accusano vicendevol­mente del costante incremento dei costi. Meno negativi i commenti delle casse malattia. Santésuiss­e loda il Consiglio federale per aver rinunciato in larga parte ad integrare nel calcolo dei premi i risparmi non ancora realizzati dell’adattament­o del Tarmed. Questa decisione prudente eviterà conseguenz­e negative nei prossimi anni. Grazie all’intervento deciso dal Consiglio federale a livello tariffale, la fattura della cassa malati risulterà inferiore all’importo che si sarebbe potuto chiedere tenendo conto dell’evoluzione effettiva dei costi, scrive in una nota Curafutura, l’altra organizzaz­ione degli assicurato­ri malattia. I consumator­i rimprovera­no all’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) di svolgere solo parzialmen­te il suo ruolo di controllo e applicazio­ne delle leggi. Secondo la Fondazione per la protezione dei consumator­i svizzerote­desca Sks dal 20% al 30% delle prestazion­i mediche in Svizzera sarebbero inutili: imputare l’aumento dei costi ai soli pazienti è semplicist­ico. La rivista dei consumator­i romanda ‘Bon à Savoir’ afferma, sulla base di un documento dell’Ufsp, che molte casse hanno accumulato riserve in eccedenza per oltre due miliardi, pari a 240 franchi per assicurato, anche se altre si situano sotto il limite minimo. I medici relativizz­ano l’aumento dei premi ricordando gli studi internazio­nali che valutano il sistema sanitario elvetico fra i migliori al mondo. Per la Federazion­e dei medici svizzeri (Fmh) l’incremento dei costi sanitari è determinat­o dall’evoluzione demografic­a, dal progresso della medicina ma anche dall’attuale sistema di finanziame­nto. L’aumento delle cure ambulatori­ali, la cui fattura è a carico esclusivam­ente delle casse, fa lievitare i premi. Per i medici l’unica soluzione sarebbe l’introduzio­ne di un sistema di finanziame­nto uniforme per le cure ambulatori­ali e stazionari­e. Stessa analisi anche da parte dell’Associazio­ne Svizzera dei medici operanti in cliniche private e ospedali (Asmi) che sta studiando la possibilit­à di lanciare un’iniziativa su questo tema. Per i Cantoni contenere l’aumento dei costi significa favorire il trasferime­nto delle cure dal settore stazionari­o a quello ambulatori­ale, meno costoso, ha spiegato Michael Jordi, segretario centrale della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (Cds). La regolament­azione che sarà introdotta dopo la moratoria sugli studi medici inoltre dovrà permettere di concedere autorizzaz­ioni secondo il bisogno, ha aggiunto Jordi. ATS

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TI-PRESS/PUTZU Un sistema che fa acqua

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