Niente rinascita in Europa
Lugano battuto dalla Steaua dopo un ottimo primo tempo. Decisivi due episodi in 8’. Prosegue il momento negativo.
Lucerna – Alla SwissporArena brilla più la stella del Lugano di quella romena, ma ad uscire con tre punti in tasca è la Steaua Bucarest. È una sconfitta amara come la fiele, quella subita ieri sera nella seconda giornata di Europa League. Sono bastati 6’ a cavallo del 60’ per mettere i bianconeri sulle ginocchia, dopo un primo tempo eccellente, durante il quale avevano chiaramente dominato l’avversario ed erano passati in vantaggio già al 14’ con Bottani, ben servito da Mariani. Proprio il centrocampista avrebbe potuto chiudere la partita a 5’ dalla pausa, ma la sua conclusione si è stampata sul palo... Nella ripresa, però, i romeni hanno alzato il ritmo e il Lugano ha iniziato ad accusare difficoltà che hanno portato a due errori individuali (palla persa da Mariani al limite dell’area e incomprensione tra Bottani e Daprelà che ha dato il via all’azione dell’1-2) alla base della doppietta della Steaua. Errori dovuti, forse, anche a un calo fisico dei bianconeri, apparsi meno lucidi rispetto ai primi 45’... «Difficile dire se si sia trattato della conseguenza di un nostro calo o di una loro crescita – afferma un amareggiatissimo pier Tami –. Purtroppo in quei 10’ di difficoltà non siamo stati capaci a reggere l’onda d’urto, in particolare sulle fasce. A volte occorre stringere i denti e superare indenni i momenti problematici, noi non ci siamo riusciti». Tami ha provato a mischiare le carte, inserendo Milosavljevic, Marzouk e Culina, ma l’apporto dei nuovi innesti non ha portato i frutti sperati... «E sempre difficile entrare a partita in corso, a maggior ragione in un livello internazionale come questo che presenta scalini da superare ai quali non siamo abituati. Inoltre, ti ritrovi a dover dare il tuo apporto in una situazione psicologica sfavorevole, con la squadra in svantaggio». In effetti, dopo il 2-1 romeno il Lugano non è più riuscito a trovare efficaci situazioni offensive, come invece era successo con buona
regolarità nel primo tempo. Subito dopo il primo gol di Budescu, però, Bottani aveva avuto ancora una clamorosa occasione, ma Nita era stato bravo a deviare a mani aperte. Il numero 10 è stato il più pericoloso dei bianconeri, per questo è parsa strana la sua sostituzione... «Mattia era stanco e in difficoltà. L’avessi cambiato prima, forse non avremmo incassato il secondo gol. Sia su una fascia, sia sull’altra stavamo soffrendo, ma non potevo bruciarmi subito tutti i cambi». Quinta sconfitta nelle ultime sei partite, la luce in fondo al tunnel
ancora non si vede... «Mi dispiace per i giocatori perché perdere fa male – conclude il tecnico ticinese –, ma sapevamo che saremmo andati incontro a difficoltà. Adesso dobbiamo rimanere uniti stringerci assieme per dare il massimo a ogni occasione e trovare quella vittoria che ci permetterebbe di risollevare il morale». Il Lugano torna a pensare alla Super League e all’impegno di domenica contro lo Zurigo. E a un ultimo posto in classifica che va al più presto corretto. Quella del Letzigrund deve essere l’occasione buona...