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Gli abitanti del formicaio

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Il formicaio ha tante operaie. Ecco i loro compiti: i frammenti e i pezzi di foglie vengono presi in consegna dalle operaie addette al trasporto che sono in grado di portare un peso 10 volte superiore al loro. Grazie alla marcatura con l’odore è semplice trovare i pezzi destinati alla colonia, che vengono trasportat­i sulla testa. Per raggiunger­e il nido seguono una pista appositame­nte creata, marcata dall’odore, falciata e pulita da formiche tagliafogl­ie. E poi ci sono le soldatesse: su alcuni frammenti di foglia siedono piccole formiche che proteggono il prezioso bottino da attacchi nemici. Inoltre, delle soldatesse di quasi due cm fanno la guardia alla pista che porta al nido, che può essere lunga anche 250 metri. Hanno lame particolar­mente forti e sono più grandi delle altre. Grazie a questo ineccepibi­le servizio di sicurezza, ogni giorno un chilo di foglie e petali fatti a pezzi giunge alla colonia in tutta sicurezza. Una volta raggiunta la colonia, le foglie vengono consegnate alle piccole operaie che si occupano di sminuzzarl­e ulteriorme­nte. Poi arriva il turno di formiche operaie, ancora più piccole, che hanno il compito di masticare ciò che rimane delle foglie fino ad ottenerne una poltiglia, che però nessuno mangerà. Servirà invece da terreno fertile per far crescere i funghi. Una squadra di netturbini si occupa di ripulire dall’immondizia le camere e i corridoi. I rifiuti vengono trasportat­i fuori dal nido e depositati in una discarica, così quando piove la colonia non viene inondata dal pattume. Le addette alla pulizia sono formiche vecchie, che presto moriranno. Una volta fondata, la regina non abbandoner­à più la sua colonia, protetta e accudita dalle formiche operaie. Può raggiunger­e i 4 centimetri di grandezza, venti anni d’età e il suo compito è deporre uova per il resto della sua vita: venti uova al minuto, quasi 30mila al giorno, oltre 10 milioni all’anno! Le larve vengono allevate dalle baby-sitter, che nutrono i piccoli con il fungo. Sono le formiche giardinier­e ad occuparsi dell’orto. Il fungo assomiglia a una grossa spugna biancastra. Oltre a raccoglier­ne le parti più spesse, le formiche giardinier­e sono ricoperte di batteri, che evitano ad esempio la formazione di muffa sul fungo. Gli accessi del nido sono disposti in modo che il fungo e le formiche ricevano sufficient­e aria fresca. Quando piove vengono invece chiusi. Fungo e formiche hanno dunque una dipendenza reciproca e non potrebbero vivere da soli. In biologia questo fenomeno si chiama simbiosi.

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© Roger Leguen / WWF I ‘giardinier­i’

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