Direttive anticipate poco note
Gli svizzeri non conoscono a sufficienza questa possibilità in caso di malattia grave
Berna – Rimane poco sfruttata in Svizzera la possibilità di manifestare per iscritto la propria volontà nel caso in cui dovesse subentrare una incapacità di discernimento per malattia o infortunio. Solo una persona su cinque ha compilato le direttive del paziente e addirittura solo una su dieci ha redatto un mandato precauzionale. In Ticino e Romandia entrambi gli strumenti precauzionali sono ancora meno noti che nel resto del paese e sono in pochissimi a ricorrervi, rileva in una nota Pro Senectute, che ha commissionato un sondaggio all’istituto specializzato gfs.zürich. Dal 2013 – rammenta l’organizzazione a sostegno degli anziani – le persone adulte possono adottare misure precauzionali personali previste dalla legge per l’eventualità che subentri una incapacità di discernimento. Con le direttive del paziente si può decidere a quali trattamenti medici e cure ci si vuole sottoporre in una tale evenienza. Grazie al mandato precauzionale ognuno può inoltre stabilire chi si occuperà della sua quotidianità, regolerà le sue faccende finanziarie e lo rappresenterà in questioni legali. Dal sondaggio emerge che il 65% della popolazione adulta elvetica più o meno sa che cosa sono le direttive del paziente, mentre il mandato precauzionale è conosciuto dal 48%. Tuttavia solo il 22% degli intervistati ha compilato le direttive e addirittura solo il 12% ha redatto un mandato precauzionale. Come prevedibile, tra gli over 65 queste percentuali sono più elevate: 47% per le direttive del paziente e 21% per il mandato precauzionale. Notevoli sono anche le differenze tra le varie regioni linguistiche. In Ticino il 52% della popolazione adulta non sa cosa siano le direttive del paziente, in Romandia la proporzione è addirittura del 62%, mentre nella Svizzera tedesca gli ignoranti in materia sono solo il 24%. Quanto al mandato precauzionale, nella Svizzera tedesca è conosciuto dal 53% della popolazione adulta, mentre in quella italiana sanno più o meno che cosa sia solo quattro persone su dieci e in Romandia tre su dieci. Anche in merito alla compilazione delle direttive del paziente emergono notevoli differenze: il 27% degli svizzeri tedeschi dichiara di aver compilato il documento, mentre la percentuale scende al 10% in Romandia e al 5% in Ticino.