Momenti di terrore a Marsiglia
Un uomo, poi abbattuto dai militari, ha ucciso a coltellate due ragazze alla stazione
Marsiglia – Torna il terrore in Francia, ma stavolta nel mirino non ci sono gendarmi e poliziotti. Gli obiettivi sono due ragazze, 17 e 20 anni, fuori dalla stazione di Marsiglia. L’assassino, non radicalizzato né noto per fatti di terrorismo ma delinquente abituale, ha tagliato la gola alla prima appena fuori dalla stazione di Saint-Charles, ha abbozzato una fuga, poi è tornato e ha pugnalato l’altra. Quando ha visto una pattuglia di militari si è gettato contro di loro gridando “Allah Akbar”, ma il primo soldato che ha estratto l’arma lo ha abbattuto con due colpi. C’era un alone di mistero ancora ieri sera su questo “atto barbaro”, come l’ha definito il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. Il quale ha ringraziato i poliziotti a un mese da quella che dovrebbe essere la conclusione di uno stato d’emergenza durato due anni. In parlamento, tante discussioni per il pacchetto terrorismo che dovrebbe rendere legge permanente parecchie disposizioni eccezionali. A Marsiglia erano le 13.45, la stazione era affollatissima come sempre la domenica quando – in pochi secondi – si svolge la violentissima azione. Le videocamere inquadrano l’uomo (un nordafricano tra i 30 e i 35 anni, ndr), seduto, immobile su una panchina della stazione, concentrato. All’improvviso si alza e si scaglia contro la prima vittima. Poi fugge, torna e attacca l’altra. Usa sempre un grosso coltello da macelleria, ma quando i poliziotti perquisiranno il cadavere gli troveranno addosso un altro coltello. Nessun dubbio, quindi, che si sia recato a Saint-Charles per colpire. Fra le grida della gente e il fuggi fuggi generale, una pattuglia del dispositivo antiterrorismo Sentinelle individua l’assassino il quale si getta con il coltello sui militari. Uno di loro estrae l’arma d’ordinanza e gli spara per due volte, uccidendolo ed evitando ulteriori vittime, come non hanno mancato di sottolineare tutti i commentatori. Nonostante l’apparente evidenza dei fatti, l’episodio mantiene un alone di mistero. Ad alimentare gli interrogativi, c’è anche la comparsa del ministro dell’Interno, Gerard Collomb, davanti alle telecamere. Un’apparizione attesa a lungo che si è rivelata scarna di certezze. L’Isis ha rivendicato, attraverso il suo organo di propaganda Amaq, l’attacco affermando che l’assalitore è uno dei suoi “soldati”. Lo rende noto il Site. ANSA