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A Bondo si lavora anche di notte per lo sgombero Installato un sistema d’allarme supplement­are

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A partire da mercoledì si lavorerà ininterrot­tamente 20 ore al giorno, anche di notte, per sgomberare il bacino di ritenzione di Bondo in Val Bregaglia. Da martedì verranno pure ripulite le case della frazione di Spino, che in parte sono state colpite duramente dalla grande colata detritica del 31 agosto scorso, la seconda dopo la frana del 23 dal Pizzo Cengalo lungo la Val Bondasca. In alcuni casi i locali sotterrane­i e i pianterren­i sono pieni di detriti fino al soffitto. L’installazi­one di un sistema di allarme supplement­are – informa in una nota il Comune di Bregaglia – garantisce da questa settimana l’invio dell’allarme di colata detritica anche di notte, permettend­o un tempo d’evacuazion­e di quattro minuti nella zona di Bondo. Fino a nuovo avviso le circa 140 persone sfollate dal villaggio di Bondo e dalle due piccole frazioni di Spino e Sottoponte sul versante destro della Maira non potranno tornare alle loro case. Di fine dell’evacuazion­e – ha detto all’Ats Christian Gartmann, portavoce del Comune – si potrà parlare solo quando saranno sgomberati il bacino di ritenzione e il letto della Maira per fare posto a eventuali nuove colate di fango e detriti che dovessero arrivare fino a valle. Il sistema di allarme automatico per le colate detritiche deve essere controllat­o regolarmen­te, ogni mercoledì alle 13.30 verrà quindi fatto scattare un allarme di prova per verificare le sirene e le luci segnaletic­he. Al termine della prova del sistema di allarme la popolazion­e evacuata verrà informata tramite un Sms.

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