I quartieri storici vanno tutelati
A Mendrisio i Verdi propongono di istituire una zona di pianificazione nel ‘cuore’ del Borgo
Sotto i riflettori del capogruppo Tiziano Fontana via Turconi, via Motta e via Franchini. Il timore? La speculazione edilizia.
Negli ultimi anni era difficile non accorgersene. Le gru e i cantieri non si contavano; gli spazi abitativi si moltiplicavano. Salvo poi non riuscire a far coincidere domanda e offerta. Morale: Mendrisio è finito al terzo posto nella classifica cantonale delle abitazioni sfitte (o comunque vuote) con un tasso del 3 per cento. Davanti a sé ha unicamente Locarno (con il 3,4 per cento) e Chiasso, in cima alla lista, con il 4,3 per cento. Dati significativi quelli forniti, a fine settembre, dall’Ufficio di statistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia non solo a fronte della media ticinese, all’1,59 per cento, ma anche della situazione nel Mendrisiotto. Il timore di veder sacrificare il tessuto urbano di maggiore pregio della città sull’altare della speculazione edilizia, almeno agli occhi dei Verdi, è concreto. Quanto basta per alzare la soglia di attenzione e per lanciare un richiamo al Municipio locale. Per salvaguardare alcuni quartieri di impianto ottocentesco, ad esempio nel ‘cuore’ del Borgo, servono delle misure puntuali, come l’istituzione di una zona di pianificazione. È quanto sollecita il capogruppo dei Verdi Tiziano Fontana in una mozione consegnata nei giorni scorsi. Il consigliere comunale, infatti, è preoccupato che questi comparti possano rischiare di “essere sconvolti nella struttura e nella sostanza da progetti edilizi che si fondano sullo sfruttamento massimo possibile degli indici edilizi del Piano regolatore in vigore (quartiere di Mendrisio)”. In realtà, richiama ancora Fontana, in ciascuno dei dieci quartieri del Comune vi sono aree da tutelare. La pianificazione attuale – o meglio i dieci Pr – risulta essere sovradimensionata, sottolinea, ma al contempo concede “indici di sfruttamento eccessivi perfino in zone di particolare valore urbanistico e architettonico”. Il capogruppo accende i riflettori soprattutto su via Turconi, via Motta e via Franchini nel quartiere di Mendrisio. Zone, motiva, che risultano “particolarmente minacciate” con i loro quartieri che si sono sviluppati nell’Ottocento e nel primo Novecento. Siti che l’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere (Isos), sottolinea Fontana, “pone come Categoria di rilievo A e come Obiettivo di salvaguardia A, vale a dire il massimo previsto da questo strumento di analisi”. Per via Turconi l’Isos si spinge a definire addirittura “grandioso” nella sua coerenza stilistica questo insieme urbanistico.
‘Va rivisto il Pr’
Ecco che “malgrado la preziosità del tessuto urbano complessivo e di singoli elementi eminenti (ville e parchi o insiemi
edilizi) – richiama il capogruppo –, purtroppo negli ultimi decenni la coerenza stilistica, spiegata dagli esperti dell’Isos, è in parte andata persa a causa di interventi irrispettosi, resi possibili da un Piano regolatore che non tutela le qualità spaziali e la ricchezza architettonicourbanistica”. Adesso, però, rende attenti,
ci sono domande di costruzione recenti che “rischiano di condurre a interventi costruttivi e urbanistici che banalizzano la grandiosità dell’insieme, con un evidente impatto negativo sia sulla sostanza storica, sia sulla qualità di vita di tutti gli abitanti”. Per Fontana ce n’è a sufficienza per pensare, come detto, a una zona di pianificazione per i tre comparti e per chiedere di dare avvio a una modifica di Pr, affinché via Turconi, via Motta e via Franchini vengano protette quali beni culturali di interesse locale istituendo, quindi, “le misure di salvaguardia secondo la Legge sulla protezione dei beni culturali”.