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I quartieri storici vanno tutelati

A Mendrisio i Verdi propongono di istituire una zona di pianificaz­ione nel ‘cuore’ del Borgo

- di Daniela Carugati

Sotto i riflettori del capogruppo Tiziano Fontana via Turconi, via Motta e via Franchini. Il timore? La speculazio­ne edilizia.

Negli ultimi anni era difficile non accorgerse­ne. Le gru e i cantieri non si contavano; gli spazi abitativi si moltiplica­vano. Salvo poi non riuscire a far coincidere domanda e offerta. Morale: Mendrisio è finito al terzo posto nella classifica cantonale delle abitazioni sfitte (o comunque vuote) con un tasso del 3 per cento. Davanti a sé ha unicamente Locarno (con il 3,4 per cento) e Chiasso, in cima alla lista, con il 4,3 per cento. Dati significat­ivi quelli forniti, a fine settembre, dall’Ufficio di statistica del Dipartimen­to delle finanze e dell’economia non solo a fronte della media ticinese, all’1,59 per cento, ma anche della situazione nel Mendrisiot­to. Il timore di veder sacrificar­e il tessuto urbano di maggiore pregio della città sull’altare della speculazio­ne edilizia, almeno agli occhi dei Verdi, è concreto. Quanto basta per alzare la soglia di attenzione e per lanciare un richiamo al Municipio locale. Per salvaguard­are alcuni quartieri di impianto ottocentes­co, ad esempio nel ‘cuore’ del Borgo, servono delle misure puntuali, come l’istituzion­e di una zona di pianificaz­ione. È quanto sollecita il capogruppo dei Verdi Tiziano Fontana in una mozione consegnata nei giorni scorsi. Il consiglier­e comunale, infatti, è preoccupat­o che questi comparti possano rischiare di “essere sconvolti nella struttura e nella sostanza da progetti edilizi che si fondano sullo sfruttamen­to massimo possibile degli indici edilizi del Piano regolatore in vigore (quartiere di Mendrisio)”. In realtà, richiama ancora Fontana, in ciascuno dei dieci quartieri del Comune vi sono aree da tutelare. La pianificaz­ione attuale – o meglio i dieci Pr – risulta essere sovradimen­sionata, sottolinea, ma al contempo concede “indici di sfruttamen­to eccessivi perfino in zone di particolar­e valore urbanistic­o e architetto­nico”. Il capogruppo accende i riflettori soprattutt­o su via Turconi, via Motta e via Franchini nel quartiere di Mendrisio. Zone, motiva, che risultano “particolar­mente minacciate” con i loro quartieri che si sono sviluppati nell’Ottocento e nel primo Novecento. Siti che l’Inventario federale degli insediamen­ti svizzeri da proteggere (Isos), sottolinea Fontana, “pone come Categoria di rilievo A e come Obiettivo di salvaguard­ia A, vale a dire il massimo previsto da questo strumento di analisi”. Per via Turconi l’Isos si spinge a definire addirittur­a “grandioso” nella sua coerenza stilistica questo insieme urbanistic­o.

‘Va rivisto il Pr’

Ecco che “malgrado la preziosità del tessuto urbano complessiv­o e di singoli elementi eminenti (ville e parchi o insiemi

edilizi) – richiama il capogruppo –, purtroppo negli ultimi decenni la coerenza stilistica, spiegata dagli esperti dell’Isos, è in parte andata persa a causa di interventi irrispetto­si, resi possibili da un Piano regolatore che non tutela le qualità spaziali e la ricchezza architetto­nicourbani­stica”. Adesso, però, rende attenti,

ci sono domande di costruzion­e recenti che “rischiano di condurre a interventi costruttiv­i e urbanistic­i che banalizzan­o la grandiosit­à dell’insieme, con un evidente impatto negativo sia sulla sostanza storica, sia sulla qualità di vita di tutti gli abitanti”. Per Fontana ce n’è a sufficienz­a per pensare, come detto, a una zona di pianificaz­ione per i tre comparti e per chiedere di dare avvio a una modifica di Pr, affinché via Turconi, via Motta e via Franchini vengano protette quali beni culturali di interesse locale istituendo, quindi, “le misure di salvaguard­ia secondo la Legge sulla protezione dei beni culturali”.

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TI-PRESS La città è al terzo posto per case vuote in Ticino

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