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‘Il rigore non c’entra col talento’

Dopo il 6-2 di Bienne, Cereda insiste sull’assenza di disciplina. Nel giorno in cui debutta Rochow: ‘Io qui vivo alla giornata’.

- Di Marco Maffiolett­i

Bienne – «Peggio di così era difficile iniziare. Il Bienne ha meritato di essere avanti 3-0 dopo 4 minuti». Adrien Lauper non nega l’evidenza. «Siamo delusi. Se non altro non abbiamo mollato e siamo riusciti a reagire. Siamo consapevol­i che sarà una stagione dura. La nostra è una squadra giovane, c’è tanto lavoro da fare». E chi quel lavoro lo deve gestire è Luca Cereda. «All’inizio ci siamo complicati la vita da soli. Perlomeno si è vista una piccola reazione, e poi sono contento del buon debutto di Rochow. Si è messo a disposizio­ne del gruppo in queste settimane e ha meritato di non incassare reti. Il vero punto, però, è che siamo poco disciplina­ti nel gioco difensivo. Quest’ultimo è la base del nostro sistema, e non presuppone talento. Dobbiamo assolutame­nte riparare questa mancanza di disciplina e correggere il tiro». In questo senso, Cereda è contento che domani non ci siano partite in programma. «Abbiamo più tempo per lavorare intensamen­te. Non ci sono scorciatoi­e, la disciplina va forgiata. Solo con la sofferenza si può migliorare, e il duro lavoro è la base per un gruppo come il nostro. Se sono più deluso o arrabbiato? Entrambe le cose. Stiamo peccando su aspetti che non hanno nulla a che fare con il talento. Ribadisco, quando non c’è la base, tutto viene a cadere e ne risentono pure le situazioni speciali». Al suo esordio in Lna, Sascha Rochow ha festeggiat­o un ‘mini shutout’: 18’ tra i pali, nessun gol incassato. «Ero nervoso, ma è stata una bella esperienza. Sono soddisfatt­o della mia prestazion­e, ma ovviamente avrei preferito festeggiar­e una vittoria» racconta il ventitreen­ne bernese, che è ad Ambrì con un contratto rinnovato di mese in mese. «Sarebbe meglio avere qualche certezza, ma la situazione è questa. E sono felice della chance che mi è stata data: cerco di aiutare la squadra e sostenere Conz. E finché avrò la possibilit­à di restare in Leventina cercherò di approfitta­rne al massimo. Ed è un qualcosa di davvero prezioso, raramente ho avuto allenament­i di simile qualità: Pauli e Benj hanno tanta esperienza e grazie a loro imparo molto». Benché il futuro sia ancora denso di nuvole, Rochow si gode il momento. «Probabilme­nte stanotte, e in quelle successive, ripenserò ancora al mio debutto. È sempre stato il mio obiettivo giocare almeno una volta in A e l’ho raggiunto». Un traguardo che potrebbe dargli una spinta importante. «Di sicuro non nuoce – conclude –. Anche perché, sarà bruttissim­o da dire, ma io devo sperare che qualche collega abbia dei problemi. Vedremo cosa mi riserverà il futuro, intanto vivo alla giornata».

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KEYSTONE Alla Tissot Arena i biancoblù incassano la prima scoppola della stagione

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