Trump: ‘Atto di pura malvagità’, armi a parte
Washington – Non si può certo imputare a Donald Trump il crimine di una testa matta, ma per il presidente che andò a raccogliere l’ovazione (e i voti) della Nra (National Rifle Association) è un momento difficile. Ieri Trump, in un breve intervento davanti ai giornalisti, ha parlato di “un atto di pura malvagità”, annunciando che mercoledì sarà a Las Vegas. Nessun accenno a una possibile matrice legata al terrorismo islamico. E nessuna parola sulla facilità con cui le “teste matte” possono allestire un arsenale come quello di Stephen Paddock, l’autore del massacro di Las Vegas. La portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders è stata esplicita: «C’è un tempo e un luogo per il dibattito politico, ma non è ora». Nel suo breve discorso alla nazione, il presidente, paladino del secondo emendamento che garantisce il diritto alla difesa armata, si è guardato bene dall’irritare la sua base elettorale sollevando il problema della proliferazione delle armi personali: oltre 300 milioni in Usa, circa una per abitante. D’altra parte, come sempre avviene a ridosso di una strage, i titoli dei produttori di armi volavano come sempre a Wall Street, nel timore di una stretta delle norme. Le attuali leggi sulle armi variano da Stato a Stato, ma in linea di massima consentono di acquistare e portare armi con relativa facilità. Il Nevada, dove è avvenuta la strage, ha una delle normative meno restrittive: le persone possono portarle ovunque, anche quelle d’assalto, e non devono registrarsi come possessori di armi. Prima di lasciare la Casa Bianca, dopo una lunga battaglia Barack Obama aveva usato un ordine esecutivo per bypassare un congresso controllato dai repubblicani e inasprire i controlli. Ma il partito repubblicano ha criticato anche quelle norme tutto sommato di buon senso e, appena insediato Trump, ha addirittura cancellato i controlli per l’acquisto di armi da parte di persone con disturbi mentali. Difficile che il massacro di Las Vegas cambi qualcosa. Negli Stati Uniti si contano circa 30mila morti all’anno uccisi da arma da fuoco. Non sarà da questi 58 che si comincia.