laRegione

‘Richiesta estemporan­ea e ingiustifi­cata’

- di Andrea Manna

«La richiesta dei socialisti è un po’ estemporan­ea. Tanto più che il Consiglio di Stato ha sempre manifestat­o la propria fiducia a Paolo Beltramine­lli e non mi risulta che in questo momento ci siano dei problemi nel settore dell’asilo – afferma Maurizio Agustoni, alla testa in Gran Consiglio dei deputati del Ppd (lo stesso partito di Beltramine­lli) –. Comunque se alla luce delle ultime, tra virgolette, rivelazion­i giornalist­iche, il governo decidesse di affrontare l’argomento, in discussion­e dovrebbe essere solo e soltanto quel settore, di certo non la politica delle famiglie e il sostegno sociale, mai sfiorati da polemiche di sorta».

Sta forse dicendo che se Beltramine­lli venisse privato della responsabi­lità del settore dell’asilo, al Ppd potrebbe andar bene?

Non ho detto questo. Qui la competenza è del Consiglio di Stato. E se riterrà opportuno per la tranquilli­tà di tutti togliere per un certo periodo di tempo al Dss il settore dell’alloggio per richiedent­i l’asilo, ne prenderemo atto, facendo tuttavia presente che il provvedime­nto secondo noi non si giustifica perché nessuno rimprovera a Beltramine­lli di non saper gestire in questo momento problemi legati all’ambito in questione. Ciò di cui si dibatte adesso ha a che fare con un caso specifico del passato, il mandato ad Argo 1, che ha visto anche altri due dipartimen­ti prendere delle decisioni.

Allude al Dfe e al Di, giusto?

Giusto. Seguendo la logica del Ps si dovrebbe allora togliere a Vitta la responsabi­lità della Sezione finanze, che ha dato luce verde ai pagamenti ad Argo 1 nonostante la mancanza della risoluzion­e governativ­a, e a Gobbi quella della polizia amministra­tiva, che ha autorizzat­o la ditta di sicurezza a operare. Insomma, andiamoci cauti con certe richieste...

Venerdì, come abbiamo riportato il giorno seguente, lei dichiara alla ‘Regione’ che il suo partito non si metterà di traverso se la maggioranz­a del Gran Consiglio opterà per una Commission­e parlamenta­re d’inchiesta (Cpi). L’altro ieri il Ppd sollecita ‘un’inchiesta esterna indipenden­te dalla politica e dall’Amministra­zione.’ Una marcia indietro?

No. Continuo a credere che ognuno debba andare avanti a fare il proprio lavoro: la magistratu­ra inquirente con le sue indagini e il governo con le sue verifiche amministra­tive. Se però gli altri gruppi parlamenta­ri vogliono per forza dare una connotazio­ne politica, partitica al tutto, allora facciamolo con lo strumento più efficace possibile, che per noi è una commission­e esterna, composta magari di tre ex magistrati. Non vogliamo coperchi, vogliamo pure noi la massima chiarezza, ma con uno strumento efficace.

L’impression­e però è che non vi fidiate di una Cpi, temete qualcosa?

Non temiamo alcunché. Evidenzio tuttavia tre aspetti. Il primo: un’eventuale Cpi sarà formata da parlamenta­ri di milizia, con i più a digiuno di indagini. Il secondo: l’esperienza con la sottocommi­ssione Vigilanza ha dimostrato che il parlamento non è in grado di garantire la confidenzi­alità di un’inchiesta. Terzo aspetto: si tratta di ricostruir­e un rapporto di fiducia con i cittadini, ebbene occorre che la risposta ai tanti interrogat­ivi che la gente si pone giunga da persone in nessun modo sospettabi­li di tutelare qualcuno o di nascondere qualcosa.

Eppure la Cpi è uno strumento previsto dalla legge sul Gran Consiglio...

Con un’inchiesta penale in corso e una amministra­tiva che potrebbe estendersi, un’indagine parlamenta­re rischia di generare confusione. Se per finire verrà istituita la Cpi, auspico che sia affiancata da un ex magistrato inquirente.

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Maurizio Agustoni

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