‘Richiesta estemporanea e ingiustificata’
«La richiesta dei socialisti è un po’ estemporanea. Tanto più che il Consiglio di Stato ha sempre manifestato la propria fiducia a Paolo Beltraminelli e non mi risulta che in questo momento ci siano dei problemi nel settore dell’asilo – afferma Maurizio Agustoni, alla testa in Gran Consiglio dei deputati del Ppd (lo stesso partito di Beltraminelli) –. Comunque se alla luce delle ultime, tra virgolette, rivelazioni giornalistiche, il governo decidesse di affrontare l’argomento, in discussione dovrebbe essere solo e soltanto quel settore, di certo non la politica delle famiglie e il sostegno sociale, mai sfiorati da polemiche di sorta».
Sta forse dicendo che se Beltraminelli venisse privato della responsabilità del settore dell’asilo, al Ppd potrebbe andar bene?
Non ho detto questo. Qui la competenza è del Consiglio di Stato. E se riterrà opportuno per la tranquillità di tutti togliere per un certo periodo di tempo al Dss il settore dell’alloggio per richiedenti l’asilo, ne prenderemo atto, facendo tuttavia presente che il provvedimento secondo noi non si giustifica perché nessuno rimprovera a Beltraminelli di non saper gestire in questo momento problemi legati all’ambito in questione. Ciò di cui si dibatte adesso ha a che fare con un caso specifico del passato, il mandato ad Argo 1, che ha visto anche altri due dipartimenti prendere delle decisioni.
Allude al Dfe e al Di, giusto?
Giusto. Seguendo la logica del Ps si dovrebbe allora togliere a Vitta la responsabilità della Sezione finanze, che ha dato luce verde ai pagamenti ad Argo 1 nonostante la mancanza della risoluzione governativa, e a Gobbi quella della polizia amministrativa, che ha autorizzato la ditta di sicurezza a operare. Insomma, andiamoci cauti con certe richieste...
Venerdì, come abbiamo riportato il giorno seguente, lei dichiara alla ‘Regione’ che il suo partito non si metterà di traverso se la maggioranza del Gran Consiglio opterà per una Commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi). L’altro ieri il Ppd sollecita ‘un’inchiesta esterna indipendente dalla politica e dall’Amministrazione.’ Una marcia indietro?
No. Continuo a credere che ognuno debba andare avanti a fare il proprio lavoro: la magistratura inquirente con le sue indagini e il governo con le sue verifiche amministrative. Se però gli altri gruppi parlamentari vogliono per forza dare una connotazione politica, partitica al tutto, allora facciamolo con lo strumento più efficace possibile, che per noi è una commissione esterna, composta magari di tre ex magistrati. Non vogliamo coperchi, vogliamo pure noi la massima chiarezza, ma con uno strumento efficace.
L’impressione però è che non vi fidiate di una Cpi, temete qualcosa?
Non temiamo alcunché. Evidenzio tuttavia tre aspetti. Il primo: un’eventuale Cpi sarà formata da parlamentari di milizia, con i più a digiuno di indagini. Il secondo: l’esperienza con la sottocommissione Vigilanza ha dimostrato che il parlamento non è in grado di garantire la confidenzialità di un’inchiesta. Terzo aspetto: si tratta di ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini, ebbene occorre che la risposta ai tanti interrogativi che la gente si pone giunga da persone in nessun modo sospettabili di tutelare qualcuno o di nascondere qualcosa.
Eppure la Cpi è uno strumento previsto dalla legge sul Gran Consiglio...
Con un’inchiesta penale in corso e una amministrativa che potrebbe estendersi, un’indagine parlamentare rischia di generare confusione. Se per finire verrà istituita la Cpi, auspico che sia affiancata da un ex magistrato inquirente.