Malpensa, viavai di valuta non dichiarata
Nell’ultimo anno intercettati quaranta milioni di euro. Sopra ai diecimila, bisogna annunciarli in dogana.
Quaranta milioni di euro in contanti sono stati intercettati negli ultimi dodici mesi all’aeroporto della Malpensa. Su quattromila persone in partenza controllate, millenovecento sono state trovate in possesso di somme superiori ai diecimila euro. “Tutta gente consapevole di violare la norma che obbliga a dichiarare il possesso di valuta quando supera la franchigia” osserva il colonnello Giuseppe Bua, comandante della Guardia di finanza dello scalo milanese. C’è il sospetto che i soldi che una volta scappavano in Svizzera ora se ne vanno in altri paradisi fiscali, dove è assicurato l’anonimato. “Quasi tutti quelli che sono stati sanzionati erano a conoscenza della norma che regola il movimento di capitali in dogana – continua il colonnello Bua –. Lo dimostra il fatto che i trafficanti di valuta hanno affinato i sistemi per farla franca”. Complessivamente le fiamme gialle hanno sequestrato 400mila euro e incassato 600mila euro, sotto forma di sanzioni amministrative. Molte delle persone intercettate all’aereoporto della Malpensa sono risultate sconosciute al fisco. Al vaglio della magistratura la posizione di quattro soggetti, sospettati di riciclaggio di capitali provento di attività criminale. Le fiamme gialle di Malpensa hanno accertato che i corrieri di valuta per nascondere le banconote utilizzano gli stessi stratagemmi messi in atto dalla criminalità organizzata. E sotto questo aspetto non si può dire che manchino di fantasia. Tanto per citare qualche caso, riportiamo quello del cinese che aveva nascosto quasi 20mila euro nei pennarelli del figlio (un lavoretto non di poco conto...). Un imprenditore nigeriano attivo a Torino – citandone un altro – è stato trovato in possesso di 205mila euro, nascosti in fustini di detersivi in polvere. Banconote trovate dopo essere state annusate da un cash dog, specializzato a scovare con il proprio olfatto euro, dollari Usa e sterline inglesi. Nello stesso periodo a cui fa riferimento il bilancio delle fiamme gialle dello scalo aeroportuale, ai valichi comaschiticinesi sono stati intercettati meno di 4 milioni di euro. Soldi che rientravano in Italia.