Dal cacciavite alla raffineria d’eroina
Una raffineria per la produzione dell’eroina è stata scoperta in un appartamento di Brembate (Bergamo) dalle Fiamme gialle del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Como. Rinvenimento avvenuto dopo il fermo, lo scorso giovedì, di un trentenne albanese che viaggiava al volante di un’autovettura sulla quale c’era un cacciavite che ha insospettito i finanzieri: l’autovettura poteva celare un doppiofondo. L’approfondito controllo fatto a Ponte Chiasso ne ha portati alla luce ben due (e in uno c’era un pistola rubata nel 2010). Entrambi, inoltre, avevano custodito sostanze stupefacenti, come rivelato dal cane antidroga in servizio a Brogeda. Sull’auto del trentenne è stato trovato anche un mazzo di chiavi per l’accesso al locale di Brembate dove sono stati trovati 63 panetti contenenti eroina per un totale di oltre 32 chilogrammi, ulteriori due pistole (una dotata di silenziatore), 108 cartucce di diverso calibro, oltre 40 chilogrammi di sostanza da taglio e una vasta collezione di ‘attrezzi del mestiere’ per trattare lo stupefacente. «La materia prima pensiamo che sia arrivata in Italia dal Nord Europa, passando dal Ticino – commenta il colonnello Riccardo Scuderi, comandante del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Como –. Riteniamo inoltre che il giovane arrestato faccia parte di una organizzazione. Dopo il fermo – evidenzia – non ha aperto bocca». L'arrestato è accusato di produzione, detenzione e traffico di stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità, nonché detenzione abusiva e ricettazione d’armi. M.M.