Il Plr presenta il suo ‘manifesto’ fra attrattività fiscale e scelte coraggiose
Un manifesto in otto punti. I liberali radicali di Mendrisio hanno preso il Piano finanziario e ne hanno tratto una strategia programmatica. Che ieri sera hanno messo nel piatto di Municipio e Consiglio comunale. Insomma, il Plr ha un’idea precisa della città di Mendrisio e di come costruirla, mattone dopo mattone, guardando al futuro. Le sue caratteristiche? “Vivibile, al servizio e a misura dei suoi abitanti; una città in cui l’integrazione passa attraverso il reciproco rispetto” e che sappia consolidare la sua esperienza aggregativa, esplicitano. Sia chiaro, alcuni snodi della politica locale, fa capire subito il gruppo guidato da Giovanni Poloni, non si dovranno toccare. È il caso del moltiplicatore di imposta. “La fiscalità – motiva il Plr mendrisiense – deve rimanere attrattiva”. Semmai si dovrà agire sulla spesa pubblica “nell’ottica del risparmio”. Come dire che “tutti, chi più e chi meno, saremo chiamati a fare dei sacrifici”. Al contempo bisognerà pensare di mettere in vendita, “al più presto”, gli immobili senza una precisa destinazione: il gruppo, in effetti, attende una proposta concreta a breve. L’obiettivo finanziario? Un introito, si calcola, di almeno 2 milioni di franchi. I liberali radicali non mancano poi l’occasione di ancorare a questo loro progetto politico alcuni temi cari da sempre. Eccoli quindi tornare alla carica sul Centro giovani e sulla necessità di trovare “una nuova soluzione organizzativa, e una nuova destinazione”. Sollecitando un indirizzo già tra le pieghe del preventivo 2018. Ed eccoli rilanciare il tema di un “centro polifunzionale a carattere regionale”. Senza trascurare l’esigenza di mettere in atto un “vero Restyling Mendrisio a 360 gradi”, perché, si ribadisce, “le attenzioni date alle grandi opere vanno indirizzate anche ai parchi giochi e a zone di pregio in stato di abbandono e usura in diversi quartieri”. Nel manifesto non si dimentica l’amministrazione, dove, a detta dei liberali radicali, andrebbero introdotte la meritocrazia e la digitalizzazione. Altro nodo importante del capoluogo è l’economia. E qui il Plr da un lato esorta a frenare sul consumo del territorio, “sottraendolo all’occupazione da parte di attività a basso valore aggiunto” e ispirandosi, soprattutto nell’edilizia pubblica, al concetto di ‘crescita a impatto zero’; e dall’altro si sprona ad avere coraggio. Una proposta? Elaborare, si suggerisce, un piano di sviluppo per il settore della moda, creando una sorta di ‘fashion valley’, capace di produrre “creatività e posti di lavoro per personale residente, non solo traffico e grigi capannoni”.