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Sos Infanzia, oltre il Telefono c’è di più

Il centralino di Chiasso squilla ancora. Ma ora ci sono anche il Premio Mari e altri progetti.

- Di Daniela Carugati

In quasi trent’anni – lo saranno nel 2018 – il Telefono Sos Infanzia non ha mai smesso di squillare. Oggi parlare di maltrattam­enti e abusi sui minori non è più un tabù. E tante sono le antenne tese e pronte a captare disagi e appelli d’aiuto. Un tempo non era così. Lo possono testimonia­re le volontarie dell’Associazio­ne che, pur non venendo meno all’impegno preso, sin dal primo giorno, dal fondatore Federico Mari – scomparso ormai tre anni orsono –, oltre a rispondere allo 091 682 33 33 dalla sede di Chiasso, si sono tuffate in altre... missioni. Faro dell’attività del Telefono e di chi lo anima, ieri come oggi, il sostegno a bambini e adolescent­i. Va in questa direzione anche il Premio Mari, che il prossimo venerdì 17 novembre – giorno dell’anniversar­io della scomparsa di Mari e in concomitan­za con la Giornata dei diritti del fanciullo –, sarà consegnato per la terza volta a Chiasso. L’Associazio­ne, del resto, resta sempre in attesa di ricevere le segnalazio­ni di nuovi progetti, da indirizzar­e alla casella postale 1154 a Chiasso. In questi ultimi anni, in effetti, Sos Infanzia ha ripreso forza e coraggio e, in occasione dell’ultima assemblea di maggio, ha designato in Paolo Frangi il nuovo coordinato­re. «È stato un modo – ci spiega Tina Mantovani, fin dall’inizio una volontaria del Telefono – per assicurare continuità al lavoro dell’Associazio­ne e rafforzarn­e la direzione». Tina, Cristina e Paola sono state le tre signore che hanno cercato di non disperdere il bagaglio di esperienza maturato sul campo dal Telefono. «Sulle prime eravamo un po’ impaurite e pensavamo di lasciare: la responsabi­lità è tanta. Ma siamo state incoraggia­te anche da profession­isti del settore a proseguire». Le volontarie di Sos Infanzia sanno bene che davanti ai bisogni dei più indifesi non ci si improvvisa. «La formazione è un passaggio fondamenta­le e deve essere continua – ci conferma Tina, ricordando i momenti salienti del lavoro svolto in questi anni –. Certo abbiamo dato tanto, ma ricevuto di più». A dare una nuova carica, adesso, ci sono le iniziative messe in campo in collaboraz­ione con persone e Associazio­ni di buona volontà. È il caso delle lezioni di musica che da settembre, nella sede di via Puccini, ogni mercoledì e sabato un ex musicista, il signor Onorari, impartisce a un gruppo di alunni (basta annunciars­i allo 091 682 33 33). E sempre via Puccini è diventata la base operativa di Treebù, che attraverso il suo Centro diurno giovane, grazie proprio al supporto logistico di Sos Infanzia, ha modo di proporre un doposcuola e di sviluppare altre attività, come ‘Guardacher­oba’, un guardaroba dove portare o prendere abiti per ragazzi coordinato da Sonia Zanetti e Simona Gaggini. «Tutti progetti che ci spronano ad andare avanti», ammette Tina. Le signore del Telefono, d’altro canto, non si arrendono, dividendos­i fra centralino, mercatini e il negozio di abiti usati di Ada Alloi e colleghi a Tesserete.

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