Lac Orchestra porta la musica fuori dalla sala
“Benvenuti al Lac”. Michel Gagnon apre così ogni conferenza stampa o evento che si tiene al centro culturale luganese: “Benvenuti”. Perché l’idea del direttore del Lac è questa: avere un luogo aperto, dove tutti si sentano di casa. E se, come detto, lo ripete ogni volta, ci sono occasioni in cui è più vero di altre, e tra queste ci sono sicuramente gli appuntamenti di LacEdu, il programma di mediazione culturale del Lac. Una vera e propria stagione con atelier, incontri e attività varie che si affiancano ai concerti di LuganoMusica, agli spettacoli di LuganoInScena e alle mostre del museo d’arte. A dimostrare questa vivacità, i numeri delle presenze snocciolati ieri in conferenza stampa – oltre trentamila partecipanti –, le attività di mediazione che compongono il Focus India che si è aperto nei giorni scorsi – con conferenze, laboratori per bambini e ragazzi, visite guidate e altro ancora – e Lac Orchestra, la nuova iniziativa presentata insieme a Orchestra della Svizzera italiana e Cantone. Che cosa è Lac Orchestra? Un modo per «andare fuori dalle mura del Lac e entrare nelle scuole» ha riassunto Gagnon. Più nel dettaglio, una piattaforma didattica multimediale per avvicinare allievi e pubblico alla musica, imparando a riconoscere i vari strumenti e il loro ruolo nell’orchestra. «L’idea iniziale – ha spiegato la responsabile di LacEdu Isabella Lenzo Massei – era realizzare uno strumento didattico e educativo da abbinare a un gioco a livelli». Un’idea alla quale l’Orchestra della Svizzera italiana aveva già iniziato a lavorare e così, grazie al materiale realizzato dall’Osi, si è realizzato Lac Orchestra. Quindi schede e video didattici e, appunto, il gioco per riconoscere, da un breve estratto audio, quale strumento è (e se riconoscere il triangolo è semplice, distinguere un violino da una viola potrebbe non esserlo altrettanto). «Avere un gioco costruito da LacEdu e basato sul lavoro dell’Osi ci fa sentire ancora di più orchestra residente» ha concluso Denise Fedeli, direttrice dell’Osi. I docenti hanno una parte a loro riservata, ma il gioco è di per sé accessibile a tutti: basta installare l’app per tablet o andare sul sito
IAS