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Polenta concia

- Di Matteo Caratti

Eccovi oggi un’altra portata. Dopo polenta e salmì, siamo ai pasti forniti da un cuoco volante. Seguiteci. Lo schema di base è lo stesso di Argo1. Vediamolo: il solito dipartimen­to diretto da quel ministro – che, tranquilli, ci va dicendo che ‘non sa come mai una cosa così come Argo 1 possa essere successa, perché anche i suoi funzionari non sono riusciti a capirne il perché’ – ha dato un paio di mandati diretti (= senza pubblico concorso obbligator­io per legge!) a un tale che tutti i giorni (per oltre un anno) è partito dal Mendrisiot­to col suo furgoncino per portare i pasti ai rifugiati. Mangiano anche loro due o tre volte al giorno! Dalla terra momò, su su fino a Camorino e Rivera. Sì, avete capito bene: tutti i giorni il fornitore ha fatto avanti e indietro un paio di volte (pranzo e cena), macinando quotidiana­mente quasi 200 chilometri. Tutti, ma proprio tutti i lettori si chiederann­o: ma nel Bellinzone­se non c’era qualcuno che potesse fornire ’sti benedetti pasti a Camorino e Rivera? Certo che c’era! E poteva anche proporne a un prezzo minore, visto che non doveva perlomeno bruciare pieni di benzina, andando avanti e indietro per il Ticino (fra l’altro già sufficient­emente intasato e inquinato). Ma come mai non si è fatto avanti qualche concorrent­e? Sempliciss­imo: perché il dipartimen­to del Beltra – strane certe coincidenz­e vero? – anche in questo caso non ha mai fatto un concorso pubblico. Pare che un paio di suoi funzionari (i nomi sono sempre quelli) abbiano contattato il fortunato cuoco (al) volante e gli abbiano affidato il mandato diretto e dorato. Somma totale, tenetevi bene: oltre 400mila franchi (355’000 per i pasti a Camorino e 61’000 per quelli a Rivera). Tutto qui? Nossignori, a pagina 3 vi raccontiam­o questa e un’altra storia più o meno simile. Poi un bel giorno di primavera scoppia il caso Argo 1, interviene la magistratu­ra, scattano le manette, e che succede? Dal mattino alla sera, salta anche il mandato diretto a quel tizio che portava i pasti da Chiasso a Rivera e Camorino e il governo (non il Dss: mega imbarazzo?) trova ‘sim salabim’ una soluzione logica e più convenient­e appena dietro l’angolo. Tenetevi bene: sarà il Cantone con una mensa scolastica di Bellinzona a portare i pasti a Camorino e Rivera. E questo a un prezzo persino più basso! Ma non ci si poteva pensare prima? Pare di no. E le giustifica­zioni fanno ridere i polli (anche quelli arrosto che facevano su e giù). Chissà se ora il capo del Dss, arrampican­dosi sempre più sui vetri, ci dirà nuovamente che lui si è già assunto la responsabi­lità politica pure di questi strani trasporti. E chissà se, ancora una volta ci verrà a raccontare che, malgrado le sue verifiche, lui e i suoi collaborat­ori non sono riusciti né a capire né a sapere come mai siano successe anche in questo ambito le medesime illegalità. Peccato però che chi legge, che fesso non è, ha invece capito benissimo parecchie cose: 1) che non si tratta ormai più di un semplice e comunque grave errore, troppe sono infatti le coincidenz­e e le analogie: prima Argo 1, ora il trasporto pasti ecc; 2) che, di fronte a violazioni di legge tanto sistematic­he e in più ambiti, uno comincia veramente a chiedersi cosa ci stia sotto, o se preferite dietro? 3) che esistono persone molto privilegia­te che possono lavorare per certi servizi del Cantone senza che nessuno lo sappia, senza dover entrare in concorrenz­a con nessuno. Domanda: come si fa a entrare a far parte di tale casta di privilegia­ti? E, siccome a questo mondo – ci pare di aver capito – nessuno fa qualcosa per nulla, chissà se c’è magari un ulteriore livello ancora tutto da scoprire ed esplorare? Buon appetito. Polenta concia?

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