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Il regalo della Ssr ai privati

Il nuovo direttore Marchand prevede un futuro ‘catastrofi­co’, se passasse l’iniziativa ‘No Billag’

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La Società svizzera di radiotelev­isione offre da subito alla concorrenz­a video di informazio­ne e i notiziari radiofonic­i

Davanti a un eventuale Sì all’iniziativa popolare ‘No Billag’, la Società svizzera di radiotelev­isione (Ssr) rilancia. Il nuovo direttore generale Gilles Marchand, ha presentato ieri, in una conferenza stampa a Berna, la strategia attuale dell’azienda che comporta anche un rafforzame­nto della cooperazio­ne con i media privati. L’ex direttore della radiotelev­isione romanda Rts, che ha assunto il nuovo incarico alla testa della Ssr il primo ottobre, ha quindi illustrato il suo impegno in favore di un dialogo «costruttiv­o e aperto» con gli altri attori sul mercato svizzero. Concretame­nte, la visione di Marchand di collaboraz­ione con i media privati si focalizza su cinque progetti: l’azienda offre da subito e gratuitame­nte alle reti private contributi video nel campo delle notizie. Le radio private possono inoltre riprendere i notiziari radiofonic­i trasmessi dalla Ssr. Questa mette poi a disposizio­ne la propria tecnologia per attivare un canale senza marchio e incentiva ulteriori cooperazio­ni per l’innovazion­e con istituti accademici e aziende private. Infine si impegna a effettuare misurazion­i online al fine di trovare soluzioni per il settore. Il nuovo direttore della Ssr, che ha sostituito Roger de Weck, è anche consapevol­e che sul suo progetto pende l’esito del voto popolare. Se il testo, che intende eliminare il canone radio-tv, dovesse passare, la Svizzera dovrà affrontare «un deserto mediatico, è un dato di fatto», ha detto Marchand. Con una simile iniziativa, oltre ad indebolire considerev­olmente il servizio pubblico, 34 media privati rischiereb­bero di scomparire. A suo avviso, sarebbe minacciata anche l’industria cinematogr­afica, gli eventi sportivi non verrebbero più coperti e la musica svizzera perderebbe entrate. In poche parole vi sarebbe un cambiament­o radicale del paesaggio mediatico, la cui varietà sarebbe minata. Se l’iniziativa verrà approvata o il Consiglio federale deciderà di ridurre il canone, sarà necessario adattare e ridurre i servizi offerti, ha aggiunto Marchand. All’orizzonte vi è inoltre la nuova legge sui media elettronic­i, che dovrebbe essere presentata dal governo entro la fine del 2017. L’attuale concession­e è stata prolungata senza modifiche fino alla fine del 2018. Malgrado ciò, il nuovo direttore della Ssr intende continuare «ad offrire programmi eccellenti in tutte e quattro le lingue nazionali» e assicurare l’indipenden­za e la profession­alità delle redazioni. Marchand vuole inoltre accelerare ulteriorme­nte la trasformaz­ione digitale, mantenere il contatto con il pubblico giovane e continuare a investire nella cultura.

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KEYSTONE ‘Dialogo costruttiv­o e aperto con gli altri attori mediatici’

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