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Annullata la sentenza per ‘post’ razzisti

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Il Tribunale federale (Tf) ha annullato la condanna per discrimina­zione razziale inflitta dalla giustizia vodese ad un uomo che aveva pubblicato commenti violenti su Facebook il giorno dell’attentato commesso contro Charlie Hebdo, il 7 gennaio 2015. Il trentenne aveva annunciato di aver l’intenzione di organizzar­e una “notte dei cristalli” e aveva lanciato un appello a “chi volesse andare a bruciare muzz”, precisando di avere presto a sua disposizio­ne una pistola “P226, calibro 12”. Nel marzo 2016, il vodese era stato condannato a 25 aliquote giornalier­e per discrimina­zione razziale. Confermand­o questa decisione, il Tribunale cantonale aveva ritenuto che, per chi potrebbe aver visto la pagina, sia il termine ‘muzz’ che l’accenno storico alla ‘notte dei cristalli’ si riferiscon­o chiarament­e alla comunità religiosa musulmana nel suo insieme. I giudici avevano inoltre ritenuto valida la definizion­e del termine ‘muzz’ – musulmano – data dal sito online Wiktionnai­re. Quest’ultimo – ha invece sottolinea­to il Tf – non riveste alcun carattere ufficiale e le definizion­i che propone possono essere liberament­e modificate. Di conseguenz­a, prima di emettere la sentenza, il Tribunale cantonale avrebbe dovuto sottoporre i risultati delle ricerche alle parti, dando loro la possibilit­à di esprimersi. Omettendo di farlo, la Corte cantonale ha violato il diritto di essere ascoltato del ricorrente. L’uomo afferma che il termine ‘muzz’ non interessa i musulmani nel loro insieme, ma soltanto gli autori fanatici di atti terroristi­ci violenti. Il Tribunale cantonale dovrà ora riesaminar­e il caso.

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