Berna disponibile a mediare
Berna – Se occorre, ci siamo. Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha confermato di essere in contatto con il governo spagnolo e le autorità catalane, che minacciano la secessione. Non si tratta di una mediazione, ma, per ora, della disponibilità a favorirla. La conferma è giunta con una dichiarazione scritta, in cui il Dfae precisa tuttavia che “le condizioni per una facilitazione del dialogo al momento non sono date”, visto che “una agevolazione può farsi solo se entrambe le parti lo richiedono”. La situazione in Catalogna è comunque “una questione di politica interna” e la Svizzera “non prende posizione su una questione di politica interna di uno Stato di diritto come la Spagna”. Ieri la radiotelevisione della Svizzera romanda Rts ha reso noto che il Dipartimento guidato da Didier Burkhalter, cui succederà tra breve Ignazio Cassis, sta studiando “tutte le richieste di mediazione che gli vengono trasmesse e risponde positivamente nella misura del possibile”. Lo stesso dipartimento non ha voluto aggiungere altro. Riserbo analogo dal Dipartimento degli affari istituzionali ed esteri del governo catalano, come ha scritto l’edizione online del giornale ‘La Vanguardia’. Il quotidiano di Barcellona ha comunque citato Santi Vila, ministro catalano all’Impresa e all’Occupazione, secondo il quale un’eventuale mediazione svizzera sarebbe “una eccellente notizia”. Il ministro, in un’intervista radiofonica, si è peraltro pronunciato a favore di un “cessate il fuoco” per evitare che vengano prese “decisioni irreparabili” come una sospensione dell’autonomia catalana o arresti. Il presidente catalano Carles Puigdemont ha lanciato un appello lunedì per una mediazione internazionale, ma Madrid respinge qualsiasi istanza in questo senso fino a quando il governo catalano continuerà a minacciare la secessione.