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Da 10 anni il tunnel è più sicuro

Il Centro d’intervento del San Gottardo in festa ieri ad Airolo. Inaugurate inoltre le due nuove autobotti

- di Samantha Ghisla

Dopo l’incendio nel 2001, il centro creato da Datec e Ddps non è dovuto intervenir­e per incidenti altrettant­o gravi, anche grazie al termoporta­le. E si guarda alla seconda canna con ulteriore ottimismo.

Sono partite con le sirene spiegate simbolicam­ente per l’ultima volta le due autobotti del Centro intervento del San Gottardo (Cig) di Airolo che ieri sono andate in pensione per far spazio a due nuovi veicoli, più moderni e che permettera­nno più velocità ed efficacia negli interventi. L’inaugurazi­one – con benedizion­e da parte del parroco don Elizaldem – è avvenuta nell’ambito di una giornata che celebrava i 10 anni di attività del centro che, con le sue sedi di Airolo e Göschenen, interviene dentro il tunnel del San Gottardo nonché sulla strada del Passo lungo un’area di 77 km. Ieri più di un pensiero è stato rivolto al terribile scontro tra camion e al successivo incendio che nel 2001 causò la morte di 11 persone. Un episodio «che ha palesato la necessità di una presenza fissa di un centro d’intervento ai due portali», ha sottolinea­to il consiglier­e di Stato Norman Gobbi. La concretizz­azione di quest’intento è avvenuta nell’estate del 2007, con la firma di una convenzion­e da parte di Datec (Dipartimen­to federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazi­oni) e Ddps (Dipartimen­to federale della difesa, della protezione della popolazion­e e dello sport) per garantire – 365 giorni all’anno, 24 ore su 24 – la sicurezza su questo importante asse viario. Da allora interventi per incidenti altrettant­o gravi non sono stati fortunatam­ente fatti, ma dai dati (vedi infografic­a accanto) riportati da Fabrizio Lasia, comandante del Centro intervento del San Gottardo (Cig), emerge l’importanza del centro, anche a livello preventivo. Si occupa infatti pure del termoporta­le entrato in funzione a sud a inizio 2014, che controlla ogni giorno in media 6’500 veicoli e permette di fermare mezzi potenzialm­ente pericolosi a causa di motore surriscald­ato o problemi ai freni. Del migliaio di allarmi scattati finora, nell’8% dei casi il riscontro è stato confermato. Con la nuova canna, è stato detto, la sicurezza per utenti della strada e forze d’intervento sarà ancora maggiore.

Tanti compiti, tra cui la formazione

Come ha sottolinea­to Jürg Röthlisber­ger, direttore dell’Ufficio federale delle strade (Ustra), la lotta contro il fuoco e contro gli idrocarbur­i, il soccorso stradale e la rimozione di veicoli non sono le uniche attività del Cig. Tra i compiti vi è infatti anche il rilascio di autorizzaz­ioni speciali sulle strade nazionali, la preparazio­ne dell’equipaggia­mento per le reclute e la riparazion­e di armi per l’esercito. Senza dimenticar­e le 15mila ore di formazione che si svolgono qui ogni anno. Il

sindaco di Airolo Franco Pedrini ha ricordato anche i posti di lavoro creati dal Cig (una trentina in loco) e ha annunciato una futura maggiore collaboraz­ione con il Corpo pompieri Alta Leventina. Al giubileo dei 10 anni è intervenut­o anche

Fulvio Chinotti, direttore del Centro logistico dell’esercito del Montecener­i (Cles-M) di cui fa parte il Cig, spiegando che si tratta di uno dei migliori esempi di unità d’intenti tra due Cantoni, Uri e Ticino, «nonostante le due lingue e culture

diverse». Chinotti si è compliment­ato con i militi per il lavoro svolto finora. «Qui si lavora uno per tutti e tutti per uno», ha spiegato soffermand­osi sull’umiltà necessaria per vivere ogni giorno in una comunità di pompieri.

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TI-PRESS/RASCHKE Non solo lotta contro il fuoco e soccorso stradale. L’attività del Cig è variegata: si riparano anche armi

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